Approcciandomi alla lettura dell’autobiografia di Deryck Whibley, cantante dei Sum41, mi aspettavo una interessante analisi di come una band di quindicenni sia riuscita a conquistare il mondo del (pop)punk partendo dal Canada e in quasi assoluta povertà.
Non mi sarei mai aspettato invece di leggere di FINTE orge con Paris Hilton, Scott Weiland e il bassista dei Pennywise, di come la band fu coinvolta per 3 giorni in un conflitto armato in Congo e fu salvata da un marine americano cazzutissimo (portandosi comunque a casa un bello stress post traumatico che li ha segnati per sempre), o di come tutti a Tokyo si calarono una droga così potente da rivedere tutta la loro passione per gli allucinogeni e aprendo le porte ad attacchi di panico per il resto della vita.
Leggerla è un bel viaggio, e a livello di descrizioni di abuso di droghe è seconda solo a The Dirt dei Motley Crue: chi cerca qualcosa di estremo, divertente e degradante lo troverà fra queste pagine, e ci sono un paio di situazioni che potrebbero diventare leggendarie al pari della famosa sniffata di formiche fatta dai Motley e Ozzy Osbourne.
Ovviamente questi abusi avranno un prezzo da pagare, e la seconda metà del libro ne illustra le conseguenze in maniera drammatica, fra i litigi interni alla band, l’alcolismo sempre più dilagante, il coma etilico quasi mortale per Deryck, la lunghissima riabilitazione: è tutto descritto in maniera sincera e drammatica, fino al ritorno sulle scene e l’annuncio (comprensibile) dell’imminente scioglimento della band.
La lettura, già interessante di per sé, è resa ancora più avvincente perché è presente anche la figura di un villain, una persona che pervade la vita di Deryck come un essere prima amichevole e poi spregevole. Questo cattivo, presente per la prima metà delle pagine del libro, ha un nome: si chiama Greig Nori, aveva 35 anni e suonava in un gruppo famoso in Canada quando incontrò un Deryck 16enne suo fan, iniziò a dargli consigli musicali, lo aiutò a dare un senso alla band, divenne il loro produttore e anche manager – ma al contempo li introdusse ad alcool e droghe, divenne sempre più possessivo nei confronti della band, fu invidioso del successo dei Sum41 rispetto al suo gruppo, li costrinse a condividere i diritti di pubblicazione nonostante non avesse scritto nessun testo, e soprattutto fece di tutto per portare avanti una relazione con Deryck, baciandolo a sorpresa dopo aver assunto droghe e portandolo a compiere atti sessuali sempre più completi, anche quando Deryck iniziò a dire che voleva tagliare la relazione. Per anni, nella descrizione del cantante, Greig manipolò il leader dei Sum41 in quella che fu una vera e propria relazione tossica, e fa male (e fa anche schifo) vedere come il suo comportamento continuasse a peggiorare, fino al giorno in cui finalmente fu cacciato.
Greig gli diede anche ottimi consigli e all’inizio fu un buon manager, è molto probabile che i Sum41 non sarebbero arrivati dove sono ora senza di lui: però si comportò anche in maniera schifosa, e sia noi che Deryck dobbiamo convivere con le due facce di questa medaglia.
Questo è l’argomento di cui su internet si parla di più, ma non deve eclissare tutto il resto della narrazione, che rimane veramente affascinante. Il suo primo, assurdo contatto con Avril Lavigne (“Ciao, conosci per caso dei musicisti che abbiano il vostro aspetto e suonano come voi, che potrebbero farmi da backing band?” – e Deryck consigliò gli ex membri dei Sum41, che in effetti svolsero alla grande il loro lavoro), la loro storia d’amore durata tanti anni più di quelli che tutti prevedevano, e la triste fine del loro matrimonio. Il racconto di quanto siano assurde certe dinamiche del music business, e gli strani stratagemmi di Deryck per trovare l’ispirazione per nuove canzoni. Il fatto che quando iniziarono a vendere milioni di dischi, nella sua città (e in tutto il Canada) iniziarono a schifarlo perché “era un venduto”. Il fatto che i soldi “veri” arrivarono solo al terzo disco, mentre durante i tour di All Killer No Filler e Does This Look Infected suonavano in assoluta povertà (e spendendo tutto in droghe).
C’è tantissimo materiale da leggere e su cui riflettere nelle 270 pagine di Walking Disaster, corredato anche da affascinanti foto d’epoca. Speriamo che sia tradotto in Italia a breve, per tutti gli skumfuks tricolori!
Al momento, infatti, il libro è appena uscito solo in inglese (la data di pubblicazione americana è l’8 ottobre 2024), e in Italia per ora non si sa se/quando arriverà. Ma intanto, lo consiglio fin da adesso!
Walking Disaster: my life through heaven and hell
di Deryck Whibley
272 pagine, pubblicato in inglese da Little, Brown Book Group
5 cose che ho imparato da questo libro
1. Dicky Barrett dei Mighty Mighty Bosstones decise che assomigliava molto a Deryck e durante un tour iniziò a presentarlo sul palco come suo figlio, suonando qualche pezzo con lui ogni sera. C’è ancora gente che crede che Deryck sia effettivamente il figlio che Dicky aveva abbandonato alla nascita.
2. In too Deep, uno dei pezzi iconici dei Sum 41, fu scritto da Deryck per la band rap-rock IKON, poi fu incisa per i Treble Charger di Greg Nori, ma alla fine fu “regalata” ai Sum 41 quando gli altri due gruppi non riuscirono ad esaltarne testo e musica.
3. Appena prima della pubblicazione del primo EP Half Hour Of Power i Sum 41 furono invitati ad una festa a casa di Dexter Holland degli Offspring. Per cercare di far colpo su di lui, la band nascose dozzine di copie del cd in giro per casa sua, in posti talmente impensabili che Dexter trovò alcuni cd mesi dopo, al momento del trasloco.
4. Quando Dave Baksh lasciò la band nel 2006, i Sum 41 avrebbero voluto Allison Robertson delle Donnas come rimpiazzo.
5. Drogarsi e alcolizzarsi per anni fa male. Molto male.