Fa davvero bene al mio morale a pezzi pensare che nel cuore della vecchia Europa,nella svizzera Berna, risieda ormai dal 1992 il quartiere generale di un’etichetta che si è posta con la determinatezza di una crociata ed un benedetto humour dissacratorio lo scopo di salvaguardare lo spirito più primitivo ed incontaminato del rock’n’roll.
Sto parlando della Voodoo Rhythm, una creazione in toto di mr.Beat-Man, clownesco personaggio che non si limita assolutamente al ruolo di business-man della label e che non ha certo nell’ortodossia la sua maggior virtù.
Vive di estemporanee reincarnazioni: in questi ultimi anni ha vestito i panni grotteschi di Lightning Beat-Man immerso in un movimentato immaginario wrestling ma anche quelli blasfemi di Reverend Beat-Man lanciandosi in Get On Your Knees
(2001) in performances vocali viscerali e sporche: si tratta di un lavoro realizzato con gli Un-Believers, sigla sotto cui si celano tra gli altri Robert Butler (Slide/guitar/harp) e Gerry Mohr (Church organ/piano) dei Get Lost : Beat-Man rivisita a modo suo (‘primitive’ è l’aggettivo che predilige) gospel, spiritual, blues e rock&roll con una sporca dose letale di trash, sorta di novello Screaming Lord Sutch, l’antesignano britannico dell’horror&shock rock&roll dal quale eredita palesemente la tendenza alla parodia dissacrante ed allo scandalo verbale oltre alle caustiche e rauche corde vocali.
Precedente europeo illustre dell’estetica integralista della Voodoo Rhythm è l’etichetta francese New Rose che tra i ’70 ed i ’90 ha rappresentato un ricettacolo amorevole per tantissimi artisti e bands americane ( ma anche europee) punk e rock&roll che in patria non riuscivano neanche a mangiare.
Dalla New Rose la Voodoo Rhythm eredita ed in maniera più profonda l’attitudine a preservare vecchie e nuove forme popolari ed etniche anche europee affiliate al rock&roll come ventose e per certi versi in modo insospettabile: il country, il folk, il blues, l’hillbilly, la polka, il canjoun, il fuzz-garage, il punk, la psichedelia, in un affascinante calderone senza precedenti : ‘home of primitive rock’n’roll’ , ‘primitive rock’n’roll-blues trash – thrilling stompin’ rockabilly – fuzzed out garage : records to ruin any party’, queste le autodefinizioni poste sui gadgets e sui manifestini pubblicitari della label, credo non ci sia bisogno di commenti!
La versatilità estrema di Beat-Man gli ha fatto mettere sotto contratto terribili garagisti come The Monsters, rockabilly-jivers come The Hormonauts, i ‘roots’ Watzloves, i decadenti Dead Brothers, i bizzarri Die Zorros e via discorrendo, ma il botto vero l’ha fatto ( non so se anche in termini di vendite!) nel 2002 producendo Never Come Back dei Get Lost, ovvero gli eroici redivivi punk-garagers Gerry Mohr e Robert Butler ex Miracle Workers e Cavemanish Boys; un disco vitalissimo e pieno di idee che ha innalzato al massimo a livello internazionale le quotazioni dell’etichetta presso i fans del garage.