È sempre un piacere assistere a un concerto punk al Bloom. Meglio ancora se è punk Italiano. Quando si entra dalle porte del club di Mezzago, i punkers più vecchi vengono accolti da tutti i ricordi dei momenti d’oro della scena italiana: quando gli Shandon muovevano i primi passi, quando i Punkreas facevano i loro primi soldout, ma anche la reunion delle Gambe di Burro e tante altre serate pazzesche.
Ma è ingiusto di vivere di soli ricordi: ancora oggi l’Italia punk ha molto da offrire, e questa sera ci si diverte con gruppi in giro da quasi due decenni e sempre intenzionati a dare il massimo durante i concerti (Viboras e WaterTower), accompagnati da una band “giovane”, in giro solamente da 10 anni e che sta maturando sempre più (Glory Hall). In altre parole, la Brianza Punk Rock tira dritto e riempie i locali, fra amici e amanti della musica.
I Glory Hall suonano, in 30 minuti, quasi tutta la loro discografia: merito di canzoni che per la maggior parte stanno sotto i 2 minuti, con il pregio di avere ritornelli subito memorabili. Si entra subito in un mondo di ragazze con capelli rosa e prima taglia di reggiseno, pezzi dedicati a chi aveva 15 anni nel 2010 e ne compirà (mentalmente) 17 nel 2030, fra granite e granate. Insomma: i Ramones fanno sempre scuola, ed è un piacere ascoltare testi in Italiano su basi da 1-2-3-4, mischiati a pezzi dal piglio più hardcore.
Kikko si dimostra istrionico nel vestiario: parte con una maglietta di Punkadeka, poi rimane a petto nudo, e nel finale indossa la tshirt più trendy del momento, quella legata al loro nuovo singolo “Io odio Irene Viboras” – in realtà è solo la sua ragazza che la odia, e la scena punk più puritana, mentre il sogno d’amore di Kikko si realizza quando la stessa Irene sale sul palco per cantare le sue parti.
I Watertower sono di casa al Bloom, e sono quelli che ottengono cori e pogo più scatenati grazie al loro skauntry-punk molto ballabile al ritmo della potente sezione fiati. Si inizia con alcuni pezzi tratti da Saloon, il disco probabilmente più apprezzato dai fan, e si tira dritti fra una marea di canzoni che da anni sono amate dalle nostre parti – al punto che, nonostante i ritardi, la band non può lasciare il palco senza suonare “Arriva Arriva” e coronare un’altra serata di successo.
A chiudere la serata, i Viboras – è già stato detto varie volte, ma è sempre impressionante testimoniarlo dal vivo: la band ha un sound e una attitudine sul palco totalmente internazionali, sarebbero perfetti nel roster Hellcat, ed è un piacere assistere ad un loro show, pieno di adrenalina e canzoni tirate. Grazie anche a dei suoni ottimi (una costante per tutta la serata, complimenti al fonico!), questo è uno dei concerti migliori che abbia visto del gruppo, con un Sal in piena forma contento di suonare su una fiammante chitarra nuova, e una Irene contemporaneamente rilassata nel suo ruolo e incazzosa quanto basta per sputare il veleno delle sue canzoni.
Che dire: arrivano i primi freddi (fuori dal Bloom si congelava, nella campagna brianzola!), e fa piacere chiudersi in un club a sentire buona musica. Brindiamo ad una stagione di locali pieni e rumorosi!
Sopratutto se suona #quelgranfikodelPera ???