Ne sento parlare da un po di tempo di questi Urban Vietcong, ne sento parlare bene e spesso, quindi colgo l’occasione per vederli dal vivo prima di ascoltarli su disco, e, come ho scritto nel live report della serata “Red Bullet” al Decibel, tutte le voci che ho sentito si sono rivelate vere e forse fin troppo riduttive.
Il disco inizia con Giordano Bruno che apre ad una nervosissima”Attacco”, che fa capire subito l’andamento di un disco molto combattente e nervoso, batteria secca e incalzante, atmosfera elettrica, musica dura e tensione altissima fin dalla prima nota “seduti sempre dalla parte sbagliata insieme allo sfruttato dietro una barricata” urla Bebe, il ritmo poi aumenta vorticosamente e fa spazio ad una violenta ” a pugni con la vita” e la splendida, e forse la mia preferita, ma è un bel duello, “hunger strike e troubles”, per l’intro ci pensa James Connolly, il titolo parla abbastanza chiaro, pezzo molto coinvolgente . Diminuisce un pelo il ritmo, e si ritorna su testi e tematiche più personali, scritte da chi la strada la vive davvero, “tra le luci della città” è malinconica ma trova conforto “nell’abbraccio dei suoi bar”, poi si conlude con due pezzi marcatamente ribelli dedicati a Livorno: “vento in poppa ai banditi” e “Livorno non si piega – labronicamente ribelle”, che ripercorre la storia di Livorno ben radicata nell’antifascismo ed antirazzismo.
Insomma per me promossi a pieni voti, disco davvero potente che trova nei testi intelligenti ed assolutamente non banali una perfetta valvola di sfogo, suoni violenti ma estremamente precisi e registrati molto bene ed una grafica essenziale ma curata, deh! Avanti tutta banditi!!!
Disco scritto e prodotto da Urban Vietcong
Registrato, mixato e masterizzato da Tommi presso Ice Factory Production nel Giugno 2016, hanno collaborato Torpedos Roma, Rumagna Sgroza e Out Of Control.
Grafiche Ufficiozucca Graphic Design
Fotografia Alice Galli
01. attacco
02. a pugni con la vita
03. hunger strike e troubles
04. tra le luci della città
05. vento in poppa ai banditi
06. Livorno non si piega – labronicamente ribelle