Oggi parliamo di “Uragano negli occhi – uno sguardo sulla Milano hardcore punk” e della proiezione in anteprima al FOA Boccaccio 003.
A raccontarcelo è Stefano Bevilacqua.
Inizio con una precisazione: questo lavoro meriterebbe una serie di recensioni distinte. Almeno tre.
Un live report per la presentazione, una recensione del film in sé e (almeno) una sul lavoro incredibile di archivio fatto per le DUE zine comprese nel pack.
(Perché al banchetto, per un prezzo onestissimo, ti porti a casa un bustone serigrafato che contiene una zine fotografica, una dedicata ai flyer e il film su USB)
Continuo dicendo che non sono in grado di fare nulla di tutto ciò, ma cercherò di fare un mischione unico sperando di rendere un minimo giustizia a “Uragano negli occhi”.?
Il film
Domenica, al Boccaccio cominciano intorno alle 21 a proiettare Uragano negli occhi, 49 minuti dopo il film è finito, gli applausi sono tanti, tantissimi.
Ma perché questo entusiasmo? La risposta è semplice: al posto di girare un documentario Manzato e la crew del Boccaccio ci hanno regalato un pezzo di cuore.
Hanno preso a campione il periodo dal 2015 al 2020 per raccontare la scena HC milanese, ma senza soffermarsi sulle banalità che in tanti potrebbero scrivere su chi suona, sui cambi di formazione, sulle liti, sui dischi usciti.
Tutto questo passa in secondo piano. Quello che ci fanno vedere è un’ora scarsa di gente che ti racconta PERCHÉ suona, PERCHÉ lo fa in un centro sociale e non in un locale, COSA li spinge a farlo, COSA gli torna indietro (spoiler: non i dindini). ?
Quarantanove minuti di puro elogio del DIY e dell’autoproduzione, direttamente dalle labbra di chi ne è promotore e fruitore.
Band, distro, collettivi di Milano e da tutta Italia spiegano nel modo più chiaro di sempre perché sono così scemi che a trent’anni (o oltre) si sbattono ancora per far suonare degli stolti che vengono da lontano, e perché questi suddetti stolti dormono per terra su un materasso che ha visto giorni migliori per poi svegliarsi il giorno dopo e ripetere l’esperienza 300km più in là.
Da Aosta a Taranto, tutti scemi uguali.
SENZA AMOR NON VALE NULLA.
Menzioni particolari:
– La parte sugli illustratori
– Le Queens Of Chaos e il pogo safe
– Tadzio che commenta la scala in Via Gola –
Il cuscino di Martin Sempre Peggio?
Se poi compri il pack con le due fanzine e il film, oltre che a supportare gente che si è sbattuta tanto, ti porti a casa anche un filmetto extra di aneddoti che da solo varrebbe l’acquisto.
Nota finale: chi ha creato questo magnifico lavoro chiede solo UNA COSA a chi eventualmente lo gira agli amici: di NON caricarlo online per rispetto della volontà di chi compare nel film. Quindi ok spammarlo con wetransfer, non ok caricarlo su youtube!
Foto e review by Stefano Bevilacqua