Come avrete intuito dal titolo, anche se non conoscete il dialetto pavese, stiamo parlando del mini-disco uscito per il decennale di un gruppo al quale tengo molto, hanno fatto in questo tempo una crescita esponenziale incredibile e sono arrivati ad essere ormai un nome importante nella scena. Dieci anni per le strade, dieci anni nei bar, così riassumono la loro carriera, 10 anni in cui hanno scritto e suonato delle perle memorabili aggiungerei io e pare non abbiano intenzione di smettere.
Il disco è composto da 5 pezzi, di cui 3 a me inediti, uno, “sogno l’Irlanda” che avevo già sentito sulla compilation “mp3 goes punk vol. 2” (tra l’altro andate a sentirla per capire la differenza) ed una versione della tradizionale irlandese “black and tans”.
Si parte fortissimo con questa nuova versione decisamente più muscolosa di “sogno l’Irlanda”, la terra verde è una vera e propria musa ispiratrice per i pavesi, infatti il disco prosegue con una commovente “Mairéad Farrell”, dedicata ad una delle donne più rappresentative dell’I.R.A., giustiziata per strada a Gibilterra 30 anni fa, in questo pezzo li accompagna la voce carica di Bebe degli Urban Vietcong, e non credo sia un caso (ascolta Hunger Strike & Ttroubles). La terza traccia è introdotta da uno dei miei scrittori preferiti, la calma voce di Alex Alesi ci prepara a quello che sarà il pezzo più devastante del disco, e la tensione non cala con “ribelli senza un perché”, altra botta dall’anima street che vede Iora duettare con Giulio dei 5MDR, che ha anche registrato il disco, e per concludere si torna in Irlanda con la tradizionale “black and tans”. Suonato ed arrangiato come sempre egregiamente, la ricerca della giusta “atmosfera”, gli strumenti tradizionali inseriti perfettamente senza stravolgere l’anima punk del gruppo, i cori Oi! e la voce potente, tutti elementi che uniti ad un songwriting ricercato rendono perfetto questo mini-disco celebrativo. In copertina il pesce gatto, mi piace pensare che l’hanno messo li per la sua particolare resistenza in ambienti difficili, ma sicuramente ci sarà un altro motivo, comunque bella confezione cartonata con dentro i testi ed i ringraziamenti alle persone conosciute lungo la strada.
Insomma i Tullamore dopo l’album della consacrazione “palude” non hanno abbassato il tiro, anzi tutt’altro, nei loro pezzi c’è sempre tanta storia, un’anima ribelle ed un sound che fanno sempre più loro.
Registrato come detto da Giulio Farinelli presso l’Everybody on the Shore studio di Baggio (Mi)
tracklist:
01. sogno l’Irlanda
02. Mairéad Farrell (feat. Bebe – Urban Vietcong)
03. pronti ad offendere (introduzione di Alex Alesi)
04. ribelli senza un perché (feat. Giulio – 5MDR)
05. black and tans (traditional)