TROUBLED HEADS

Il punk rock è un genere in fase discendente?! Stando a sentire i liguri Troubled Heads si direbbe proprio di no, il loro nuovo disco “Irritant” è infatti un concentrato di elementi che riportano in auge il car buon vecchio sound 80/90. A parlarcene è Matte, uno dei membri fondatori della band! 

 

Innanzitutto presentatevi ai lettori di punkadeka.it!

Hey ciao regaz!  Siamo Matte & Robi Troubled Heads, oggi è il 22 Dicembre, il primo pensiero è per Joe Strummer.

 

Guardando la vostra biografia si nota che suonate assieme già da un po’ di tempo. Volete raccontarci i passi importanti fatti nel corso degli anni?

Eh si. Sono oramai 10 anni che io (Matte)  e Daniele (voce e basso) suoniamo assieme. All’inizio eravamo una cover band dei Green Day, ricordo che facevamo “Brain stew” perché era la più semplice da suonare siccome nessuno di noi aveva mai visto uno strumento musicale fino alla nostra prima prova. Eravamo, anzi vivevamo al Fitzcarraldo, locale storico di Genova dove suonavamo di pomeriggio e sera, ogni qualvolta c’era posto. Non ci facevamo problemi di etichette, demo o date fuori. La musica iniziava e finiva lì per noi. Poi il 10 aprile 2004 ha chiuso i battenti e da lì ci siamo accorti che per suonare serviva un CD e qualcuno che ti proponesse ai locali, così abbiamo registrato “Who the fuck are the Troubled Heads?”. 3 anni fa si è unito anche Roberto (chitarra e cori)  a suonare in tutte le date per promuoverlo

 

Una giovane carriera che è giunta ai giorni nostri con “Irritant”. Come è nato questo lavoro e quali sono le vostre aspettative su di esso?

Dopo “Who the fuck are the Troubles Heads?” volevamo subito avere altro materiale per tornare in tour e suonare fuori Genova senza far passare troppo tempo, e ora che il disco lo ha fatto uscire Wynona Records abbiamo più garanzie perché questo avvenga.

 

La copertina mette in evidenza la X che solitamente troviamo sui prodotti tossici e in altri contesti sta a significare l’appartenza al movimento straight-edge. Quale significato ha  questo artwork per i Troubled Heads?

No non centrano gli straight-edge. Non è per quello. La X è per avvertire che non è un genere che va di moda, è punk rock  con 3 o 4 accordi, in una canzone addirittura 5… mi pare! Nicolò Berta ha curato le grafiche e ha reso molto bene l’idea del contenuto del disco, che non è per nulla al passo con i tempi e neanche in linea con le ultime uscite Wynona.

 

La vostra propensione al punk rock vecchia maniera suona forte in ogni brano, così come la disinvoltura con la quale esplorate l’hardcore melodico di stampo californiano. Ci può stare come lettura del vostro sound o c’è altro da dire a riguardo?!

Esatto. Direi che è cosi

 

Quali band e album hanno influenzato la composizione del disco?

In verità nessuna in particolare, ma un insieme di sonorità a cui siamo legati da anni. Diciamo che si va dai Social Distortion ai Rancid di “Let’s go” tanto per intenderci .

 

All’interno del disco troviamo anche una cover. Cosa vi ha spinto a inserirla e cosa vi rimane dentro di questo artista?

“Man in black” è incredibile come canzone, ti lascia senza parole. Johnny Cash spiega il motivo per cui si veste di nero, il perché è in lutto nei confronti della società . E pur essendo stata scritta nel 1971 è una canzone di protesta molto attuale. Noi semplicemente l’abbiamo rifatta a modo nostro.

 

I vostri testi parlano di esperienze personali e considerazioni varie. Volete spiegarci il concept di essi?

Ogni canzone è una storia a sé, si potrebbe entrare nel dettaglio di ogni singola  traccia visto che tutte hanno un  messaggio. “Irritant” è come un contenitore che racchiude tutto, ma solo perché non potevamo fare 12 EP da una sola canzone!

 

Quanto tempo è occorso per completare il disco?

Tra scrivere le canzoni e registrarle  direi un anno,  anche se un paio di pezzi erano in cantiere da un po’ più di tempo.

 

Quale brano sentite più caro?

“Man in black”e “Cigarette & Valentine”  perché oltre al video del primo che è già su YouTube, faremo anche quello del secondo assieme alla Vincent Production.

 

Arrivate dalla Liguria e di essa la prima cosa che mi viene in mente è la Skaletta, storico locale alternative. Che scena alternative c’è in Liguria? E’ viva? Band da menzionare?

In Skaletta quando capita ci andiamo sempre volentieri a suonare, è veramente figo come locale. Ti consiglio sempre a Las Pezia anche lo Shake Club, magari non è ancora storico, ma anche li è molto bello andarci. Per il resto della Liguria ti cito band che conosciamo da anni, che girano e hanno dischi fuori anche se nessuna fa strettamente punk rock ma aiutano Genova a essere meno triste: Temple Rents, 1000 Degrees, Cinebrivido, Peck, 2 Novembre, Cartavetro, Ex Otago e Banshee.

 

Come vi muoverete per promuovere il disco? Avete in cantiere qualcosa?

Al momento abbiamo un ragazzo che si occupa della promozione, poi gireremo il video di “Cigarettes & Valentine” e vediamo che succede!

 

Il fatto di muovervi sostenuti da un’etichetta discografica pensate sia ancora importante al giorno d’oggi che non si vendono più dischi?

Forse ti da più visibilità rispetto alle band che non la hanno, ma con Internet non è cosi indispensabile come magari poteva esserlo un po’ di tempo fa.

 

Troubled Heads e Web: pensate che in qualche modo possa danneggiarvi (download illegale…)? Che rapporto avete coi social network? Li ritenete anche voi fondamentali per la buona promozione del gruppo?

Più gente ascolta le nostre canzoni più siamo contenti, alla fine credo che sia così per tutti quelli che suonano, certo che se uno poi pensa ai sacrifici e alle spese per fare un disco e promuoverlo, spera di vendere il più possibile. Ma di certo mica suoniamo per guadagnarci. Internet è un buon mezzo di promozione, potenzialmente puoi fare pubblicità a milioni di persone a costo zero tramite i social network, ma preferivamo le fanzine!

 

Fattore live: il 2010 vi vedrà impegnati sui palchi italiani?

Sì, di sicuro. Insieme a Wynona organizzeremo un tour  che possa essere più lungo possibile.

Rompere i coglioni a tutta Italia per un anno non sarebbe male!

 

Pro e contro di far parte dei Troubled Heads?

Pro: quando sei in tour suoni e non pensi.

Contro: quando non sei in tour se non suoni, pensi troppo.

 

Cosa ascoltate in questo periodo?

Ultimamente  siamo tornati agli Husker Du, poi l’ultimo dei Bad (Love) Experience e oggi per la prima volta ho sentito “un giorno tornerai” di Stokka & Mad Buddy. “Noi destinati a rincontrarci puntando il dito medio a chi tenta di separarci”

 

Chiudete a vostro piacimento!

Grazie mille per lo spazio , un abbraccio a chi ci sostiene, Kallo CoolKids e Wynona Records!

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