Sarà forse il ventesimo disco tedesco che mi trovo a recensire e devo dire che quasi mai sono rimasto deluso, non sarà tutto oro quel che luccica (e dopo questa basta con i proverbi) ma ho maturato una visione della Germania quasi paradisiaca, ottime band, una scena viva e tante persone che si sbattono. I Trip Fontaine non fanno eccezione e si rivelano quanto mai interessanti.
Difficile classificare questo album in un solo genere, in un alternanza di arpeggi struggenti e urla disperate riecheggiano frammenti di Fugazi triturati con stacchi più prettamente hardcore ed atmosfere post rock; se proprio si deve dare un etichetta sarebbe quella del post hc ma i Trip si differenziano abbastanza dalle altre band accostate ultimamente in questo genere.ha.
Senza curarsi di seguire una direzione precisa i Trip Fontaine lasciano fluire la loro musica attraverso atmosfere che da oniriche si trasformano in rabbiose quando i ritmi si fanno più serrati, si passa quasi senza accorgergersena da brani che rasentano il punkrock al rock di stampo seventies.
All’inizio il risultato potrebbe risultare un pò ostico ma dopo i primi ascolti si inizieranno ad apprezzare le varie sfaccettature di un disco che per la sua varietà non dovrebbe stancare presto. Ai limiti del minimale il bookleet ma il grottesco disegno di copertina (“Donna incazzata con memoria d’elefante” di Enrico Fuser) rende bene l’idea di quello che sarà l’album.
L’opportunità di giudare da soli vi è come sempre data dai due mp3 disponibili, “nummer 5 lebt” (http://www.rp-punkrock.com/download/RP-Stuff/Mp3s/Trip_Fontaine_Nummer_5_Lebt.mp3) e “we are all chemical” (http://www.rp-punkrock.com/download/RP Stuff/Mp3s/Trip_Fontaine_We_are_all_chemical.mp3).
Sempre dalla stessa label sono stra consigliati i Tiny y Son, sempre sull’onda del post hc ma suonato in maniera pià aggressiva (http://www.rp-punkrock.com/index.php?main=bands&sub=tiny-y-son&language=english).