ToKill i giorni della reunion

L’appuntamento ormai che la TillDeath e Vdt Crew hanno fissato da mesi è prossimo. Sabato 19 ottobre e domenica 20 doppia data al Defrag per l’evento che la scena hardcore romana e non solo aspettava da molto tempo. E infatti la prima è andata subito soldout. I ToKill si riuniscono e suoneranno insieme ai Plakkaggio, agli Shortfuse e ai Blair.

E non è per romanticismo e basta, è perchè la scena hc ribolle di passione, è calda da tempo e fa numeri alla faccia di chi i numeri li gonfia. Una scena fatta di gocce di sudore e passione ma soprattutto comunità e storia.

Siamo riusciti a bloccare Giacomo “Josh” Giorgi il frontman della band per una chiacchierata e per capire un po’ come è nata questa doppia serata.

 

Allora Josh la reunion dei To Kill arriva in un momento in cui la scena hardcore romana ma proprio quella italiana vive un interesse maggiore da parte dei più giovani. Il Punk non è morto ed è più vivo che mai. Siete tornati quindi per restare?

 

Direi proprio di no. e’ vero che il punk non e’ morto, ma devo mettere che pure in momenti in cui sembrava morto, poi e’ sempre risorto alla grande. Proprio perche’ ci sono un sacco di persone giovani che si stanno interessando alla scena, mi sembra giusto che siano loro a farla vivere, anzi mi chiedo come saranno i nostri concerti considerando che un sacco di gente non ci ha mai sentito live e magari manco sanno chi siamo. Noi sono 5 anni che non suoniamo insieme, 10 che non suoniamo a Roma, 15 che ci siamo sciolti. Adesso abbiamo deciso di fare questa reunion perche’ comunque e’ una parte di noi e ci manca un sacco, ma di questo si tratta: di un momento per stare bene insieme e in cui speriamo di poter condividere questa presa a bene con altra gente.

 

Siete uno dei gruppi preferiti da una band hc canadese importante come i Comeback Kid. La scena hardocore italiana quindi è molto rispettata all’estero. Secondo te perchè?

 

Fa piacere che hai sentito dire questa cosa dai Comeback Kid. Loro sicuramente sono anche uno dei nostri gruppi preferiti e ci hanno anche influenzato un sacco. 

Da quando la frequento, e sicuramente anche da prima, la scena musicale underground italiana ha sempre avuto dei gruppi mega validi e molti erano anche conosciuti all’estero. Un sacco si sono sbattuti per cercare di andare a suonare in giro e secondo me questa cosa ha sempre avuto un riscontro positivo. Questo era vero in tutti i suoi sottogeneri, dall’old school allo screamo, dal metal core al punk etc. Secondo me oggi non e’ affatto diverso.

Inevitabilmente nella scena hardcore ci sono gruppi militanti. Le questioni politiche sono in primo piano. Quali secondo voi sono le cose da dire importanti?

 

Qui ti parlo dal mio punto di vista personale. “Inevitabilmente” e “militanti” suonano quasi come un qualcosa di negativo, ma secondo me una delle grandi forze della scena punk e hard core e’ sempre stato il fatto che “le questioni politiche” fossero rilevanti per molti gruppi. Questo non li rende per forza militanti. 

Come To Kill abbiamo sempre cercato di portare avanti discorsi etici e politici che andassero oltre la nostra creatività musicale. A un certo punto credo avessimo raggiunto quasi l’ultimo quadro di “Ignorare se qualcuno urla SONA! mentre cerchiamo di parlare di qualcosa fra un pezzo e l’altro ai concerti”. Ma e’ sempre stato un momento importante dei nostri live.

Farti una lista di argomenti politici che i gruppi dovrebbero affrontare potrebbe sembrare riduttivo, quasi una checklist da spuntare: ambiente, antifascismo, diritti umani, diritti animali, femminicidi, genocidio in Palestina, giustizia sociale, guerre, omofobia, etc etc. 

Sarebbe davvero una lista troppo lunga e in continua evoluzione, specialmente guardando lo stato attuale del mondo… fa sentire quasi schiacciati.

Ho sempre apprezzato chi prende del tempo per affrontare discorsi di questo genere, che sia ai concerti, tramite interviste, o semplicemente parlandone con loro musica.

Personalmente penso e spero che la scena punk e hardcore abbia un pensiero critico quando si parla di alcune di queste tematiche, purtroppo solo alcune, e che queste siano condivise a prescindere dalle persone che ne fanno parte. In particolare credo di trovare un ancora piú interesse quando si parla piu’ nel dettaglio di cose che non so, quando si espande un concetto generale con fatti legati al proprio territorio o alle proprie esperienze personali. 

Poi purtroppo oggi non possiamo dare nulla per scontato e il paradosso e’ che dobbiamo gioire anche a una presa di posizione piu’ generale su uno di questi temi e tirare un sospiro di sollievo.

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