Credo non resti molto da dire su questa band.
Sono giovani, belli (o almeno così sembra), religiosi e sanno anche suonare, e come…
Infatti dietro a questo “A little Faster” c’è tanta sostanza oltre che ha una “giusta” immagine.
Un mix perfetto tra brani veloci (dove la band sembra dare il meglio di sé a suon di palm-muted) e canzoni più radiofoniche come la title track “A little faster” e la romantica ballata “Burn the night away”, un concentrato di emozioni che saprà far breccia nei cuori impazziti di questa nuova estate.
I cori e i ritornelli di “Wish you away” e “Stories” proprio non ti lasciano tregua ma impallidiscono di fronte all’energica perfezione di “Sore winner”, forse il brano più potente dell’intero album dove si alternano con eccitante intraprendenza interessanti riff di chitarra.
Le melodie non deludono mai ed in definitiva ci si trova ad ascoltare 11 papabili singoli, potenziale inesploso pronto a scoppiare da un momento all’altro.
Certo i testi non sono tra i più impegnati e complessi degli ultimi anni, però in generale superano senza problemi l’esame della banalità e mostrano un’ottima versatilità da parte del cantante Maika Maile.
Se Saosin e Story of the year hanno spopolato nel vostro stereo negli ultimi anni allora la prossima fermata obbligatoria dovrà essere a casa There For Tomorrow.
Chiamatelo emo-rock, pop-punk o teen-core, il risultato non cambia ed in questo caso è di alta qualità.
Adatto e consigliato anche a un pubblico che ha superato la soglia dei 18 anni.
Voto: 8/10