Alla domanda “Why not?” non si può che rispondere affermativamente.
La scuola bolognese non delude e continua a proporre giovani promesse.
I Why not sicuramente lo sono e lo dimostrano con il primo album autoprodotto “ A million days week-end”.
La serietà, l’impegno e un pizzico di perfezionismo si notano immediatamente osservando l’album che conta su un’ottima realizzazione grafica e si presenta in digipack.
I cinque pezzi, ben studiati con dovizia di particolari, rientrano in quel punk melodico stile Jimmy eat world, Get up kids, e creano in più momenti situazioni musicali assolutamente d’effetto concedendo atti malinconici e di emozione.
L’album si apre con Chapter Zero che è più un’introduzione durando meno di un minuto, seguita quasi a filo conduttore dal brano che dà il nome all’album e che se non ci si fa caso si crede facilmente il ritornello della traccia 1.
Virginia è a mio avviso la realizzazione più riuscita, più sostenuta nel ritmo e più aggressiva delle altre.