Provengono dall’Austria ma la loro musica sembra uscita direttamente dal NYC Hc district.
Si chiamano The Unavoidables e in occasione del loro nuovo album “Wrecked wasted and still don’t give a fuck” siamo andati a conoscerli un po’ meglio in attesa della loro prima discesa italiana in compagnia degli Unseen.
Hey ragazzi è un vero piacere potervi conoscere dopo aver ascoltato il nuovo album ““Wrecked wasted and still don’t give a fuck”. Prima intervista per cui a voi l’onere di presentarvi.
The Unavoidables:Piacere per noi. Siamo gli Unavoidable, una delle poche ultime punk rock band austriache, e siamo in giro dal 2002. Finalmente dopo 7 anni qualcuno sembra finalmente interessarsi a noi (ride).
Una curiosità personale: quando per la prima volta ho sentito il vostro nome dal vostro manager ho pensato foste la classica pop-punk band stile Queers-Screeching Weasel. Quando ho sentito il disco devo dire che mi sono decisamente ricreduto.Potresti dirci come è nato questo nome?!
The Unavoidables: Effettivamente suona molto da pop-punk band. Abbiamo iniziato a suonare come molti ragazzi di provincia annoiati dalla classica routine e sfogavamo la nostra frustrazione con la musica. La rabbia della musica deriva proprio da questo sentimento, e mettici pure che non siamo i ragazzi più belli della zona (ride). Non ci sentivamo in sintonia con i nostri coetanei perché avevamo altri orizzonti. In quel periodo si formavano molte punk band sulla scia della moda del momento e invece che crearsi una scena unita vi erano molte gelosie e invidie invece che una scena coesa e unita. Quando abbiamo dovuto scegliere un nome allora abbiamo pensato il caso di rendere evidente questa cosa, agli altri non stavamo simpatici e nemmeno loro ci stavano simpatici. Non abbiamo mai pensato di fare una band per fare soldi o per rimorchiare più ragazze, volevamo solo divertirci ed esprimere la nostra frustrazione. Senza il punk rock la nostra vita non credo avrebbe senso, cosi non c’era modo per evitarlo (ride).
Potresti presentare con parole tue il vostro nuovo album “Wrecked wasted and still don’t give a fuck”?!
The Unavoidables:Questo è il nostro secondo disco. Sicuramente non è potente e veloce come il precedente…
…accipicchia e il precedente come era allora?!
The Unavoidables:dovresti ascoltarlo e poi capiresti perché dico cosi.(ride). A differenza del primo disco abbiamo speso molto tempo nel scriverlo e nell’arrangiarlo e credo sinceramente che sia quanto di meglio potessimo fare. Quando ho preso la prima copia in mano mi sono emozionato perché dietro vi è davvero un lavoro incredibile di tutti quanti. Lo avrò ascoltato centinaia di volte già e sono ancora soddisfatto al 100% del risultato. Dedichiamo questo lavoro a tutti quanti credono nella scena punk e le permettono di vivere.
Nel vostro sound si sentono influenze di band come Rise Against, Strike Anywhere, The Unseen e tutto lo street sound della famiglia Hellcat. Oltre quelle menzionate quali sono le band che vi hanno maggiormente influenzato?!
The Unavoidables:Alla lista che hai fatto potremmo aggiungerne almeno un altro centinaio credimi. Rimanendo in una sorta di top five ti potrei dire Pennywise, Blood for Blood, Sick Of It all e The Casualties. Come ti ho detto dovrei menzionarne molte altre, diciamo che lo Street Punk insieme all’Hc, al Rock n’roll e al Metal sono le nostre principali influenze. No pop nel nostro sound.
Adesso una domanda bastarda: non pensi che vi siano troppe somiglianze tra l’intro di “Economy” e “State of the unione” dei Rise Against?! Ascolta la sequenza… (ascolta in sequenza gli intro)
The Unavoidables:Da bastardo a bastardo ti posso dire che sei la prima persona che ci scopre (ride). Effettivamente sentendole in sequenza devo ammettere che vi è una certa somiglianza. Credimi quando ti dico che non ce ne eravamo proprio accorti prima. Ti confesso che quando abbiamo inciso “Economy” ero completamente pazzo per “State of the union” e forse abbiamo preso un po’ di ispirazione (ride).
Dove trovate ispirazione per le vostre canzoni?! Dove trovate la rabbia che esprimete nella vostra musica e perché un ventenne austriaco dovrebbe essere arrabbiato col mondo intero?!
The Unavoidables:Veniamo da un posto che è in mezzo al nulla, una regione bigotta con l’80% di elettorato che vota pesantemente a destra e una grande ala cattolica a dargli supporto. Io non credo in quei valori per cui mi sembrano cose assolutamente stupide le loro. Ho sempre avuto problemi nel seguire le regole, odiavo andare a scuola, a messa con i genitori e odiavo sempre tutto quello che impersonificava un’autorità vuota e fine a se stessa. Questo come puoi ben capire mi ha portato da bambino a passare la maggior parte del mio tempo in punizione ed emarginato dal resto dei “bravi ragazzi”. La maggior parte dei miei amici pensavano io fossi solo un “coglione”, beh io penso più o meno lo stesso di loro. Ecco buona parte della rabbia che esprimo nella musica degli Unavoidables viene fuori da li. Comunque, come la maggior parte delle cose, la verità è sempre nel mezzo.
L’Austria economicamente fino a pochi mesi fa era considerate una piccola isola felice in mezzo alle Alpi. Con la crisi economica globale invece è una delle nazioni con la peggior situazione economico/finanziaria d’Europa. Cosa pensi che succederà?!
The Unavoidables:Intanto posso dirti quello che è già successo, moltissimi miei amici hanno già perso il lavoro e la precarietà sta diventando obbligatoria per tutti i giovani. Tutto questo per le speculazioni dei banchieri che si sono arricchiti alle spalle dei cittadini. Per la mentalità austriaca credimi che è stato uno shock veramente tremendo! Fuck capitalism!
Voi siete la prima band straniera messa sotto contratto dalla italiana Indiebox Records. Come li avete convinti a scommetter su di voi?! Cosa, secondo te, li ha spinti a puntare sugli Unavoidables con un sound che è tutto meno che commerciale?!
The Unavoidables:Siamo molto felici della etichetta dove siamo approdati. La Record Company, con la quale avevamo pubblicato il primo disco, aveva un accordo con la Indiebox cosi siamo venuti in conoscenza delle band del loro roaster. I Pig Tails e “L’Invasione degli Omini Verdi” ci hanno veramente impressionati. La stima è nata vedendo il totale supporto che danno alle loro band. Quando sono venuti dalle nostre parti abbiamo avuto modo di fargli da supporto e tra una birra e l’altra è nata l’idea di pubblicare il nostro nuovo lavoro. Gli abbiamo fatto sentire una demo e ci hanno consigliato di andare a registrare al Living Rhum Studio e cosi è nato “Wrecked wasted and still don’t give a fuck”.
Lo so che per contratto siete costretti a dire che fate parte di una grande famiglia e che ti piacciono tutte le band della Indiebox ma oltre alle band IBX conosci anche altre bands italiane?!
The Unavoidables:Forse si sono scordati di inserire quella parte nel nostro contratto e infatti posso tranquillamente dirti che le altre band ci fanno schifo e che gli Unavoidables sono la miglior band della Indiebox Records(ride). Come ti ho detto ci piacciono molto i Pig Tails, anche se ho da poco saputo che hanno interrotto il loro rapporto con la IBX. Spero comunque di poter conoscere anche le altre band di persona. Di band italiane posso dirti che dalle nostre parti i Los Fastidios sono molto famosi. Gli Alien Hate suoneranno questo weekend dalle nostre parti ma ti confesso che non li conosco. Purtroppo non ci sono molti scambi tra Italia e Austria. Speriamo che le cose migliorino al più presto.
La scena punk austriaca è stata per molto tempo anonima. Negli ultimi anni sono venute fuori ottime band come voi, i Rentokill e i Red Light Flash. Come spieghi questa crescita della vostra scena punk?!
The Unavoidables:Interessante questa tua domanda. Io ti posso dire, vivendola dal di dentro, che la scena punk austriaca sta toccando forse il suo punto più basso da quando è nata. Prima gli stessi Rentokill e Red Light Flash erano più seguiti dai ragazzi. E’ proprio un paradosso che proprio ora che le nostre band hanno riconoscimenti fuori i confini nazionali riscontrano le maggiori difficoltà nel loro paese.
Vi sono però punk band che consiglieresti ai lettori di Punkadeka?!
The Unavoidables:Sicuramente i Rentokill e RedLightsFlash di cui parlavi. La miglior punk rock band austriaca per me sono i Lükopodium, potente punk rock con testi in tedesco.
Lo scorso anno al Novarock vi era un cast principalmente punk con band come Bad Religion, Rise Against, Anti-Flag, Nofx etc, come ti spieghi che non vi fosse nemmeno una punk band austriaca?!
The Unavoidables:Non c’è possibilità per le band austriache di entrare in quei circuiti credimi. Promoter e sponsor ignorano tutto quello che è austriaco. Inoltre ti posso dire che io detesto quei contesti, 130€ per il biglietto, 5€ per una bottiglia d’acqua e due ore di camminata dal camping al main stage dove vedi il concerto a quantomeno 500 metri dal palco. Se devo vedere un concerto sullo video-wall a questo punto mi affitto il Dvd e metto le casse a palla! Questo non è punk, è solo business per me.
Suonerete tra pochi giorni in Italia di supporto ai grandi “The Unseen”. Ho letto una recensione su internet del vostro primo disco che vi descrive come la risposta europea agli Unseen. Ti infastidisce questa definizione?!
The Unavoidables:Assolutamente no, per me è un onore. Ho visto un paio di loro show e devo dire che sono fenomenali: ottimo sound, grandiosa attitudine e non vedo proprio l’ora di aprire per loro. Ci sarà da divertirsi!
Perfetto. E allora cosa dobbiamo aspettarci da un concerto degli Unavoidables?!
The Unavoidables:Come ogni altra band, penso che il buon risultato di un live dipenda per l’80% dall’attitudine del pubblico. Un concerto punk con tutte le persone ferme non potrà permettere mai ad una band di esprimersi al massimo. Il punk per noi è massima condivisione con il pubblico che anche se non conosce le canzoni deve sapere divertirsi. Voglio che sia un grande party! Trovo che la principale differenza con il pubblico austriaco è che in Austria è permesso di fumare nei club mentre in Italia no e quindi vi è un continuo via vai e la maggior parte dei ragazzi non si gode un intero live-set. Solitamente ci piace suonare di più all’estero perché ci dà più adrenalina e ci piace conoscere sempre gente nuova.
Prima di concludere questa intervista puoi dirci quando avremo modo di vedervi nuovamente dale nostre parti?! Per concludere a te il microfono…
The Unavoidables:Innanzitutto spero che veniate in molti a Brescia il 25 per godervi gli Unseen. Per le altre date non abbiamo ancora una pianificazione, posso solo dirti che speriamo di tornare presto e per tutto quanto ogni tanto date un’occhiata al nostro sito www.unavoidable.at. Grazie di tutto ragazzi!