A distanza di ben 15 anni dall’ottimo “War Profiteering Is Killing Us All” tornano i Suicide Machines, l’imprescindibile ska punk/punk rock band di Detroit, con “Revolution Spring” (Fat Wreck Chords).
Jason Navarro e soci ci presentano un album che, a parere del sottoscritto, rasenta la perfezione: tutto ciò che le mie orecchie vogliono sentire quando desiderano ascoltare un album ska punk è presente in “Revolution Spring”.
Si inizia con Bully in Blue, punk rock anthem contro la violenza della polizia (mai così tristemente di moda) e si conclude con Cheers To Ya, una delle due tracce in cui è presente la sezione fiati che svolge magistralmente il suo lavoro. Nel mezzo ci sono tantissimi alti, tra i quali la già conosciuta Play Caesar che rimane subito stampata in mente dato il suo ritornello contagioso, la sfuriata hardcore di Detroit is The New Miami, 1:33 di lezione di HC, Well Whiskey Wishes, pezzo che preferisco in assoluto cl suo sing along che si ripete sia su ritmo punk rock che su quello ska e Anarchy Wedding, vera gemma punk rock di “Revolution Spring”.
Bisognerebbe parlare di ogni singola traccia del nuovo, attesissimo, lavoro dei Suicide Machines, ma non faremmo altro che risultare ripetitivi: coscienza politica, voglia di divertire (e divertirsi), innegabile qualità tecniche (vogliamo parlare delle linee di basso di Rich Tschirhart o della potenza e precisone dietro le pelli di Ryan Vandeberghe?) e una capacità innata di Jason Navarro di scrivere pezzi che ti si stampano in testa senza ancora averli ascoltati neanche una volta fanno dei Suicide Machines una delle miglkiori band punk in circolazione e di “Revolution Spring” il miglior disco uscito nel 2020, almeno per il sottoscritto.
Tracklist:
Bully in Blue
Awkward Always
Babylon of Ours
Flint Hostage Crisis
Play Caesar
Trapped in a Bomb
Detroit is The New Miami
Eternal Contratian
Well Whiskey Wishes
Black Tar Halo
Empty Time
Impossible Possibilities
Potter’s Song
Simple
Anarchist Wedding
Cheers To Ya