THE SLACKERS : Close my eyes

Per accompagnare l’intervista, in occasione dello Street Beat festival e, in attesa dell’imminenete uscita del nuovo EP “War Criminal” Degli Slackers pubblichiamo la recensione dell’ultimo cd…

Let’s Skankin Around!!! Non ho trovato miglior citazione di questa per iniziare la recensione di “Close my eyes” ultima fatica discografica dei Newyorchesi “Slackers”. Un album che vede luce nel 2003 ma la cui storia affonda le radici negli anni ’60 sulle assolate spiagge di Jamaica e che potrebbe essere benissimo figlio della Two Tone degli anni migliori quando il roaster dell’etichetta vedeva i più grandi del genere sotto la bandiera dello Ska e dell’Anti-Razzismo che anima da decenni questa immortale musica che infiamma i nostri cuori nella lotta e nel ballo.

Gli Slackers sono ormai da anni una delle migliori band del genere e i numerosi tour in tutto il mondo ne sono la conferma. Nel 2003 tornano sulla scena dopo che la loro città natale ha subito l’11 settembre, evento che ha toccato da vicino la band che in questa nuova produzione rivela un lato cupo reso ulteriormente oscuro dai gravi lutti familiari che hanno toccato i componenti della band. Un album scisso a metà tra le sonorità in levare del classico Ska e il Reggae / Roots delle origini.

Si alternano canzoni su cui è impossibile non iniziare a ballare come “Shankbon” o “Mommy” dedicata alla persona che tutti quanti abbiamo di più importante nella vita che è la mamma o altre più reggaeggianti come ”Bin Waitin”. Un album sicuramente più vario rispetto ai precedenti che risente di molte influenze musicali ma soprattutto figlio della sofferenza di questo mondo, sofferenza mitigata però dalla gioia che solo questa musica riesce a regalare.

Sinceramente a me la musica Reggae non ha mai “sollazzato” più di tanto (al contrario dello Ska che mi fece innamorare subito) e anche se musicalmente mi sento figlio dell’immortale Joe Strummer da buon seguace della sua musica e del suo credo non posso non amare questo album (mantenendo però una sostanziale preferenza verso i pezzi più skankeggianti!).
Voto: 8 (Con “My girl Lollipop” nel cuore e Laurel “The Godfather” Aitken negli occhi che “predica”dal

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