La prima cosa che mi ha colpito dei ROOKIES all’ascolto di OUT OF FASHION é il loro modo passionale e lirico di porgere la ‘ ballata garage ‘ .
L’interpretazione ad esempio di Giovanni Orlandi di YOU, cover dei Bumble Bees, mi ha preso a primo ascolto alla gola già dalle prime parole ‘..Listen baby….’ .Il suo timbro vocale al bivio tra l’adolescenziale e l’adulto ricorda molto il Jim Sohns degli Shadows of Knight degli anni d’oro.
Ballate garage dicevo : e cosa sono le loro composizioni in Out of fashion se non stupende e smaglianti timeless garage-ballads ? La triste e darkeggiante I WALK ALONE, la grintosa YOU BETTER GO HOME ( con l’armonica di Andrea Modicatore), la dinamica e sfaccettata ASTRID (con le tastiere di Paolo Negri), la marziale e lancinante OUT OF FASHION, tutte scritte dal lead-vocalist Giovanni Orlandi con i chitarristi Federico Zanotti e Simone Modicamore, instancabili dispensatori per tutto il disco di distorsioni e folate fuzz, ma anche di suadenti e folkeggianti timbri chitarristici.
Ma anche le covers di garage-bands talvolte oscure disseminate lungo quest’opera prima dei piacentini sono eseguite con approccio e perizia davvero ineccepibili: si va dalla perentoria e fascinosa WHAT’S WRONG WITH YOU degli Outsiders del compianto Wally Tax alla lisergica CAN’T EBENEZER SEE MY MIND dei Klubs, dal rock & roll di BACKDOOR BLUES dei Lost alla byrdsiana ONE TIME AROUND ( bravissimi Zanotti e Modicamore negli intrecci chitarristici ! ) dal refrain contagioso, un finale di disco folksy davvero prezioso ; dalla beat e martellante I’VE WAITED SO LONG ( Motions) alla spasmodica I WANT TO LIVE ( Mascots), sorta di incrocio tra Sorrows e Quicksilver, dall’epica ALWAYS WITH HIM ( Living Daylights) alla contagiosa e crepuscolare YOU dall’inizio dannatamente Modern Lovers sino all’entusiasmante I DON’T CARE ( Thor’s Hammer) posta all’inizio del disco, dotata di un tiro chitarristico power-pop (…Real Kids ) .
L’inevitabile gioco di citazioni cui rimanda Out of Fashion dei Rookies, band dall’immaginario garage e rock&roll sontuoso giunge ad includere anche i gloriosi Miracle Workers ; i piacentini ricordano a più riprese il garagismo appassionato e strascicato di Jerry Mohr e c. negli anni ’80 .
Una band ed un’opera prima quindi miracolosamente in equilibrio tra purezza sixties, l’enfasi del garage-revival degli eighties e gli accenti malati del primissimo punk/power pop americano.
Ineccepibile e freschissima infine la produzione di Massimo del Pozzo per la sua Teen Records, dinamica e vitale divisione della Misty Lane Records.Senza di lui il garage in Italia sarebbe ridotto al lumicino.