Tanto il vociferare attorno al nuovo lavoro dei No One.
Chi li vede tra i migliori esponenti dell’hardcore melodico nazionale, chi invece li cataloga come inutili cloni di Ataris e Sugarcult.
La sensazione ascoltando questo “Blue day way” è quella di avere di fronte una band dalle idee ben chiare ma ancora acerba in personalità e fantasia. Considerazioni che derivano proprio da questo nuovo capitolo del gruppo lombardo, fin troppo statunitense e copia spudorata di un ottimo lavoro quale “So long astoria” di Kris Roe e soci.
Brani semplici semplici nella struttura, con ritornello accattivante nonostante una voce che diciamocela tutta non è il massimo e una vena pop-punk sono il succo di una produzione quasi mirata per passaggi su tv e radio nazionali.
Tecnicamente i migliori risultati si hanno quando i ritmi iniziano a essere tirati, dove il lavoro di batteria e chitarra risulta più passionale, mentre nei troppi momenti distensivi si ha a che fare con una voce incapace di donare espressione e tonalità differenti alle varie situazioni. Un disco che manca di mordente e rabbia, nonostante penso che i kids più giovani e un nutrito seguito di ammiratrici lo troveranno un capolavoro per le sue melodie easy listening e per il genere proposto.
La produzione è ottima, curata da un nome noto come Adam Kranner nei Motor Studios di San Francisco, capace di tirare fuori persino a una band italiana i lati più “mondani” del sound californiano. Un disco che se fosse stato prodotto un paio di anni fa con il boom dell’emo/pop/punk avrebbe fatto gridare al miracolo in molti, ma che proposto oggigiorno risulta purtroppo per loro scontato.
Tracklist:
01 I’m lost without you; 02 …And i’m sorry for what i said; 03 Rock bottom; 04 Best friends, past memories; 05 My friends all over; 06 this life; 07 Simple; 08 Second chance; 09 Sensazione; 10 I remember you; 11 Like an alien; 12 A letter for you