Con la mole di uscite che oramai da tempo ci affligge -ma è proprio necessario?- non è per niente difficile perdere di vista un disco, e mangiarsi così le mani per quello che si è lasciato passare inosservato.
Rimediamo con il capo cosparso di cenere presentando l’omonimo esordio dei The Movement, trio danese che ha recentemente esordito con questo “Move!” per la Destiny records.
Tanto scontati nel nome quanti efficaci nella musica, passando dai discorsi di Castro fino ai Clash e ritorno, con un look che ruba tanto dal punk quanto dai mod, il gruppo ci propone un sound grezzo e deciso che passa dallo ska inglese arrivando al rock stradaiolo, con l’attitudine giusta e una manciata di pezzi decisamente validi.
Altra caratteristica del gruppo è la completa adesione alle tematiche care alla working class di tutto il mondo, con una voglia di riscatto e lotta mutuata dall’esperienza modernista e quindi riaggiornata, ben espressa da “One Way Culture”, davvero molto vicina alle sonorità firmate Strummer/Jones.
Bello anche l’unplugged di “Still an Echoe”, semi-ballad in stile pub che mette in mostra la ruvida ed indovinata voce di Lukas Scherfig, cantante e chitarra del combo.
Ovviamente andando a scomodare personaggi così importanti nella musica i risultati non sono all’altezza degli originali, ma dobbiamo dire che ascoltando “Move!” si ha ancora l’impressione di essere in quegli anni ed in quelle atmosfere e questo è, almeno per il sottoscritto, già molto di questi tempi. Assolutamente da (ri)scoprire.