THE MOVEMENT

Eleganza, Comunismo e Punk Rock: in queste tre parole posso sintetizzare facilmente i The Movement. Vengono dalla Danimarca e propongono una eclettica e potente miscela di rock, punk, mod e ska. Con l’uscita del nuovo album “Revolutionary Sympathies” e l’avvicinarsi delle tre imminenti date non potevamo esimerci di scambiare quattro chiacchiere con loro.

 

Per iniziare mi sembra giusto presentare la band.

Lukas: Siamo i The Movement, una Mod-Rock band danese. Ci siamo formati nel 2000 a Copenhagen e abbiamo finora due album all’attivo su Destiny Records: “Move” del 2003 e “Revolutionary Sympathies” uscito pochi mesi fa. Nella band ci siamo io, Lukas, alla voce e alla chitarra, Kalle alla batteria e Lars al basso.

Ad una persona che non ha mai ascoltato prima d’ora i “The Movement” come definiresti la vostra musica?

Lukas: Direi un power-pop, con melodie Soul/Motown fuse alla energia del punk con un messaggio di Rivoluzione. Nella nostra musica c’è sempre grande energia ma mai senza melodia.

Possiamo dire che la vostra musica è influenzata fortemente da artisti geniali come Joe Strummer e Paul Weller o sbaglio?

Lukas: Certamente! Ho sempre amato i The Clash e Joe Strummer per la potenza del messaggio che con la sua musica ha mandato alle persone. Per quanto riguarda Paul Weller è meglio dire che è tutto l’ambiente Mod che ci ha influenzato. Per noi essere eleganti e tenere sempre in alto la bandiera della classe operaia è un dovere. Entrambi gli artisti che hai citato sono state grandi ispirazioni per noi. Ci piace essere eleganti ma sul palco essere ancora più radicali di tante punk band odierne.

Ad essere onesti, parer mio è che Joe Strummer (e il suo particolare approccio al Punk) abbia influenzato “Move” il vostro precedente album, mentre in “Revolutionary sympathies” si senta maggiormente l’influenza di Paul weller e del suo mod/pop-rock. Concordi con me?!

Lukas: Si concordo pienamente. Ora ci stiamo orientando maggiormente verso il mod, anche se non è una cosa studiata a tavolino sia ben inteso. Mi piace mischiare canzoni d’amore con l’impegno politico. Nell’album ci sono 6 canzoni politiche e 6 canzoni d’amore. Questo perchè non vogliamo essere una band politica ma d’altra parte non vogliamo essere una band qualsiasi che parla del nulla. Vediamo la vita come una cosa unica dove si hanno le relazioni più intime come quelle con la propria ragazza, gli amici, il lavoro etc etc e nel contempo la società, il governo e tutte le associazioni ed entrambe vogliamo che facciano parte della nostra musica e per questo cerchiamo di farle convivere. Le canzoni d’amore, per quanto ti può sembrare assurdo sono dirette proprio a chi è socialmente e politicamente impegnato proprio perchè hanno bisogno di evadere ogni tanto.Le canzoni politiche invece sono dirette alle persone che non vogliono i soliti slogan e messaggi ma che ugualmente sentono che è importante parlarne perchè sempre di “amore”, in un accezione diversa, si parla.

Cosa significa per voi essere “Mod”? Perchè anni fa sceglieste di diventare mod?

Lukas:  Essere Mod è un modo per noi di essere ancora più punk, vestirsi bene può portare al messaggio che vuoi mandare una forza ancora più forte. Al momento sinceramente poi non vedo che ci siano altre band che la pensino come noi. Ci sono una sacco di Mod/Soul 60’s bands ma non ne vedo nessuna che parli della classe operaia con l’energia del punk come ad esempio i Jam. Il nostro essere Mod per questo risulta anche essere atipico. Vedo i Motown come la migliora forma di musica alla stesso modo come vedo il comunismo come il più alto livello di intelligenza politica. Il nostro obiettivo sarebbe quello di fondere le melodie dei Motown con l’energia del Punk e il messaggio di Rivoluzione. Il Mod iniziato secondo me con “In the city” dei Jam è il massimo.

Come intro per “Move” sceglieste una parte di un discorso di Fidel Castro che parla di Comunismo e Rivoluzione però d’altra parte affermate che non fate parte di nessun partito politico o associazione. La cosa mi sembra un pò ambigua, potresti spiegarmela?

Lukas: Siamo i The Movement e vogliamo solo essere i The Movement e non vogliamo che nessuno ci possa strumentalizzare e per questo rimaniamo super partes. Individualmente ovviamente abbiamo le nostre opinioni politiche e supportiamo i partiti che penso ci possano rappresentare. Come band però non vogliamo partecipare ad alcun tipo di attività nella sinistra perchè penso possa solo portare disunione e poca chiarezza. Siamo di sinistra, punto. Supportiamo chiunque possa fare qualcosa di buono dalla parte giusta. Che siano socialisti, comunisti, anarchici, Anti-Fascisti, Anti-Capitalisti etc etc… a noi non interessa. Questo, più che mai, è il tempo di rimanere uniti! Il problema della sinistra è sempre stato che appena a qualcuno non stava bene qualcosa prendeva e si staccava per andare per la sua strada dimenticandosi poi della cosa principale. Non si può andare avanti cosi per questo noi vogliamo essere neutri ma con forti e nette posizioni politiche. Per quanto riguarda Fidel Castro ti posso dire che lo stimo molto e trovo che Cuba sia una grande fonte di ispirazione per la Working Class di tutto il mondo. Come canta la Banda Bassotti: Cuba Si, Yankee No!

 

 

Nella vostra Biografia dichiarate che la vostra musica è influenzata da Rosa Luxemburg e Karl Marx. Pensi che le teorie della società di Karl Marx siano ancora possibili nella nostra società?

Lukas: Certamente! Karl Marx rimarrà sempre attuale. Il capitalismo non ha futuro! Tutti lo sanno ma nessuno fa niente. Il socialismo è la strada per il futuro! Per quanto riguarda poi l’accostamento che si fa comunismo-capitalismo, per quanto riguarda i rischi, trovo sia stupido. Nella storia umana il comunismo ha potuto essere praticato solo dal 1917 in poi in una situazione storico-politico molto particolare ma non per questo significa che non potrà mai tornare. Succederà sempre nella storia dell’umanità perchè siamo esseri sociali e per questo dobbiamo guardare tutti avanti verso lo stesso orizzonte. D’altronde come è spiegabile che un esercito, come l’Armata Rossa, mal equipaggiato, affamato e allo stremo dello forze abbia saputo resistere cosi strenuamente durante la seconda guerra mondiale se non con la forza di un ideale che pervadeva i loro cuori?!

Cosa significa per te essere comunisti nella nostra società? Ha ancora un senso?

Lukas: Non smetterà mai di averlo! Il comunismo è il passo successivo al Socialismo. Questo però si potrà avere soltanto tramite l’unione di intenti da parte di tutti, in tutte le città, regioni e nazioni. Certo, vedere come molte volte i partiti figli del comunismo si siano avvicinati a posizioni borghesi e capitaliste fa pensare che sia tutto inutile ma cosi non è.

Cosa può fare un ragazzo della nostra società nel suo piccolo per cambiare questo mondo?

Lukas: Penso sia impossibile cambiare qualcosa da soli. Il vero potere di cambiare le cose sta nelle mani dei lavoratori che possono rifiutarsi di collaborare con questo schifo e distruggendo i padroni che ci opprimono per mettere inizio ad un nuovo mondo. La nostra musica potrebbe essere la colonna sonora di questa rivoluzione!

Lo scorso anno avete partecipato al Deconstruction con band come Strike Anywhere e Anti-Flag, famose oltre che per la loro musica anche per il loro forte impegno politico. Cosa pensi del loro modo di essere attivisti?

Lukas: Penso che per molti versi la vediamo allo stesso modo. Sinceramente non abbiamo avuto modo di parlare molto essendo quello un tour molto frenetico ma posso dire che la loro musica mi piace e i loro testi comunichino molto. Pace e giustizia sono valori che abbiamo in comune!

Nell’intro di “My girl” ci sono due ragazze che parlano. Ti sei accorto che sono italiane?!…lo avete fatto apposta?!

Lukas: Davvero?! Lo sai che non me ne ero nemmeno accorto. Comunque forte la cosa! “My street” è una canzone anti-razzista che parla di come si demonizzi lo straniero nella nostra società.

Quali band dell’attuale punk scene vi piacciono?…cosa pensate di quella moda chiamata “Emo”?

Lukas: Per quanto riguarda l’emo posso dire che mi fa schifo. Anche noi scriviamo canzoni d’amore ma la loro musica è una merda. Per quanto riguarda le punk band i nomi sono facili da fare Nofx, Bad Religion, Terrorgruppe e Anti-Flag. Per quanto riguarda gli altri generi, affini e non, ti dico gli Who, Diana Ross, Hives e Randy.

Lo scorso anno siete venuti due volte in Italia, una volta allo Street Beat con la Banda Bassotti e l’altra al Deconstruction Tour. Cosa pensi del pubblico italiano?

Lukas: Siete forti non c’è che dire ragazzi. La Banda Bassotti poi è incredibile e riesce a coinvolgere la gente in un modo incredibile.

Siamo giunti alla fine di questa chiacchierata…quindi ti lascio questo spazio per voi. Grazie mille!

Lukas: Spero veniate a vederci quando saremo in Italia ad Ottobre e che vi piaccia il nostro nuovo album. International Solidarity!

 

I Movement saranno in Italia per tre imperdibili date:

07 Ottobre @ Black Out – Castenedolo (Bs)
08 Ottobre @ Babylonia – Ponderano (Biella) – Con: Klasse Kriminale e L’invasione degli Omini Verdi
09 Ottobre @ Vecchio Son – Centro Zonarelli – Via Sacco, 14 – Bologna – Con: Linea

 

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