I Menzingers non finiranno mai di stupirmi.
Dopo “On The Impossible Past” del 2012 e “Rented World” del 2014 non avrei mai pensato di arrivare a parlare di un altro piccolo capolavoro. E invece eccomi qui a raccontarvi “After The Party”, quinto album da studio del quartetto di Scranton, Pennsylvania, uscito per Epitaph Records a inizio febbraio.
L’album si forma di 13 pezzi in cui i Menzingers confermano due cose: il totale abbandono del sound alla Against Me! prima maniera/Anti-Flag caratteristico dei primi due lavori (“A Lesson in The Abuse of Information Technology” in particolare) e tutto ciò che di buono, ma che dico, di ottimo i due album precedenti sopracitati ci hanno regalato.
Si parte con la grintosa Tellin’Lies e si arriva alla rassegnazione musicale e lirica di “Livin Ain’t Easy in un batter d’occhio, quasi senza accorgersene. Nel mezzo i picchi si raggiungono con tracce come, Midwestern States, vera e propria ode a quella parte di America che, negli ultimi anni, ci ha reglato fior fiore di bands, Charlie’s Army, la mia preferita per la sua immediatezza e melodia, Boy Blue, romantica e triste allo stesso tempo, e Bad Catholics, pezzo che già conoscevamo e che rappresenta tutto ciò che i Menzingers sono: una band di amici, ottimi professionisti, capaci di sfornare melodie azzeccatissime senza strafare a livello tecnico.
Degne di nota anche la semi acustica Black Mass (ottimamente posta a metà del disco, come stacco), la ballata in 2/3 The Bars, che vede un’accelerazione finale e la title track, riproposta meravigliosamente anche nei live.
È vero, la Epitaph nel corso degli anni ha abbandonato in parte il punk rock scivolando verso quei generi che i lettori di punkadeka vedono bene dall’ascoltare e perdendo un minimo di quella credibilità che si è costruita nei favolosi anni ’90, ma finché nel suo rooster avrà i Menzingers mr. Brett Gurewitz potrà dormire sogni tranquilli.
Tracklist:
Tellin’ Lies
Thick as Thieves
Lookers
Midwestern States
Charlie’s Army
House on Fire
Black Mass
Boy Blue
Bad Catholics
Your Wild Years
The Bars
After The Party
Livin’ Ain’t easy