A due anni di distanza dallo splendido “Keep your heart” ritornano sulla scena con un nuovo album i The Loved Ones.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro a pochi giorni dall’uscita per sentire dalla loro voce aggiornamenti e curiosità.
Bene Dave è un vero piacere risentirti con l’uscita del vostro nuovo album “Build and burn”. Durante questi due anni dall’uscita di “Keep your heart” ho avuto il piacere di vedervi due volte ed entrambe le volte avete dato vita ad show splendidi. Parliamo ora del nuovo album, per iniziare puoi parlarci della metafora del “ponte”?(Build and burn è una strofa della canzone “Bridge” – ndr)
Dave: Il ponte è la metafora che riguarda le scelte che ogni giorno compiamo, l’amore che mettiamo nella vita di tutti i giorni. Possiamo creare ponti ma possiamo anche bruciarli, ma per andare avanti possiamo solo attraversarli.
Mi sbaglio se dico che vi è una sorta di connessione tra tutte le canzoni e “Build and burn” lo possiamo considerare come una sorta di “concept-album”?Il filo conduttore è sicuramente quello delle scelte che compiamo e che possono cambiare il nostro destino.
Dave: Non ti sbagli affatto, lo abbiamo pensato proprio come un concept-album dove dietro vi fosse una vera e propria trama. Siamo cresciuti in questi due anni come artisti e come uomini e il lavoro che abbiamo fatto sta dando i suoi risultati sia dal lato compositivo che per quanto riguarda l’affetto dei fans. Capita a tutti di trovarsi nella vita e fare una sorta di bilancio, guardandosi indietro ciascuno vede quello di buono che ha fatto e dove può migliorare. Mi sento in questo momento al centro del ponte, costruendo la mia vita grazie alla musica e alle persone che amo e che mi amano.
Posso dire che in questo album canti più con il cuore che con la bocca?! Ho visto un video su Youtube dove canti una versione acustica di “The Bridge” e si vede proprio l’emozione che provi e la passione che metti nel cantarla.
Dave: Puoi dirlo tranquillamente. La musica è qualcosa che trascende la razionalità per me. Il segreto della vita sta proprio nella passione che si mette nelle cose che si fanno: quando lavori, quando canti, quando dipingi, quando ami. Non si può fingere queste cose, non credono che chi viene ai nostri show voglia vedere un’automa che parla e meccanicamente suona gli strumenti. Senza passione ed emozione non può esistere la musica. Questa cosa ti confesso che la ho imparata solo col tempo, prima pensavo a non sbagliare, ora penso soprattutto a trasmettere emozioni.
Possiamo dire che “Build and burn”, parafrasando in maniera personale un album dei Propagandhi, è “meno punk e più rock”?! (Less punk, more rock – ndr). Alcuni aspetti catchy e pop-punk che erano presenti in “Keep your heart” sono venuti meno per lasciare spazio ad un rock più introspettivo nel vostro sound.
Dave: Posso concordare anche con questo. E’ più rock n roll che punk rispetto a “Keep your heart”. Vedi…il tuo compito è dare definizioni alla musica, il mio farlo (ride) .
Guardando i video che avete postato su You Tube sembra proprio che vi siate divertiti molto durante le sessioni di registrazione. Raccontaci qualche anedotto a riguardo.
Dave: Ci siamo decisamente divertiti! Immaginati te e i tuoi amici uscire la sera, divertirsi e fare musica tutto il tempo, cosa si può desiderare di più dalla vita?! (un Lucano forse?! –ndr).Una delle cose più divertenti che è successa è stato quando dopo una giornata di studio siamo usciti la sera tutti assieme e siamo andati in un pub, l’Asbury Lanes, dove suonavano musica dal vivo. C’era una punk band che suonava e gli abbiamo chiesto se potevano prestarci gli strumenti e siamo saliti sul palco. Eravamo completamente ubriachi ma ci siamo divertiti troppo. Non è stato come quando hai uno show e senti la pressione del live, è stato tutto spontaneo. Una delle nostre migliori live performance (ride).
Spider (bassista) ha lasciato il gruppo e Dave e Chris (ex The Explosion) sono entrati nella band. Ogni cambiamento in una band porta con se delle conseguenze, cosa hanno aggiunto loro due, oltre alla loro esperienza ai The Loved Ones?!
Dave: Provenivano da un’ottima band che non c’è più. Ci conoscevamo da molto tempo e poi due anni fa abbiamo fatto un lungo tour per gli States insieme e l’amicizia è divenuta più forte. E’ stato quasi naturale, non volevamo che entrasse solo un musicista nella band, volevamo degli amici veri e propri e Dave e Chris lo sono. Andare in tour e passare intere giornate sempre assieme a volte non è facile, quando si è tra amici tutto diventa più semplice. Ci divertiamo sempre un casino assieme…a volte anche troppo. Ma sempre meglio che annoiarsi non credi?! (ride)
Beh sicuramente hai ragione. Per questo album avete deciso di non lavorare più con Brian McTernan, produttore del vostro precedente album, e avete scelto due ragazzi dei Bouncing Souls. Come mai questo cambiamento visto che vi eravate trovati molto bene con Brian?!
Dave: E’ sempre positivo e bello cambiare e prendersi qualche rischio, musicalmente parlando. Brian è un produttore incredibile, ha talento ed è incredibilmente professionale. E’ stato un onore per noi credimi lavorare con lui per “Keep your heart”. Nonostante questo per “Build and burn” volevano qualcosa di diverso, volevamo lavorare con gente con cui siamo amici da anni ormai e con i quali condividiamo la stessa visione della musica. I Bouncing Souls rispondevano proprio a queste caratteristiche. Volevamo che più che le registrazioni di un disco fossero le riunioni di vecchi amici che si vogliono divertire e fare musica.
Nel vostro album partecipano come guest anche due delle vostre mogli. Quando vi è venuta l’idea di invitarle?! E’ stato per caso un modo per farvi perdonare di tutto il tempo che passate in tour durante l’anno?!
Dave: Non ti preoccupare, le scuse gliele facciamo ogni giorno in privato (ride). Il motivo è semplice, sono due ottime cantanti e ci sembrava bello averle nel disco, inoltre se leggi i testi capirai che vi sono anche motivi che vanno al di là della musica. Questo fatto ha aggiunto altre emozioni per noi a quelle canzoni.
Su Internet ho letto che negli Usa vi definiscono i “Green Day del 21esimo secolo”. Questa definizione vi da fastidio o vi fa piacere?!
Dave: Sinceramente do poca importanza a queste cose. I Green Day sono un’ottima band e hanno avuto una lunga carriera piena di meritati successi, se noi dovessimo essere i Green Day del 21esimo non posso che esserne contento. Anzi, magari! (ride)
Nel press-kit dell’album la canzone “Louisiana” come una canzone dove i Ramones incontrano Johnny Cash. Ad essere sincero la prima volta che ho sentito la canzone pensavo stessi ascoltando i Social Distortion ed in particolare la loro versione della splendida “Ring of fire”. Non trovi che vi sia una strana somiglianza?!
Dave: Uhmm, entrambe sono rock con una base blues. Hanno questa cosa in comune ma trovo che siano differenti. Poi non descriveresti i Social Distortion come Johnny Cash che incontra i Ramones?! Ah comunque, non abbiamo scritto noi il press-kit (ride).
Sempre su YouTube ho visto una splendida versione di “Coma girl” del mai troppo compianto Joe Strummer. Come mai l’idea di fare questa cover?!
Dave: Joe Strummer e i Mescaleros e i Clash hanno avuto una grandissima influenza su di me ma penso anche su tutto il resto della band. E’ uno dei miei eroi musicali ed è stato inoltre una persona che con il suo carisma e opere ha reso il mondo un posto migliore. Eravamo in New Jersey per uno show alla radio e visto che il giorno dopo era l’anniversario della morte di Joe, Chris ci ha suggerito di fare “Coma girl” in suo onore. Arrivare al suo livello non è facile, speriamo non se la sia presa per la nostra cover.
Ho avuto il piacere di vedervi due volte all’Underworld di Londra ed in entrambi gli show siete stati fenomenali. Però ho letto alcune recensioni su siti e giornali italiani e non sono state positive purtroppo. Sinceramente non voglio entrare in merito al giudizio, ma vogliono togliere a tutti quanti una grande curiosità. E’ vero che eravate completamente “stonati”?!
Dave: A volte capita che si fa uno show non troppo buono. Non sto cercando scuse perché magari possiamo avere suonato male. Capisco che abbiamo un dovere nei confronti della gente che viene a vederci ai nostri show. Però purtroppo siamo uomini, a volte capita che si hanno problemi a casa, che hai pensieri per la testa o non ti senti tanto in forma. Non voglio giustificarmi ma dico solamente che a volte si giudica senza sapere quello che magari c’è dietro. Mi ricordo qualcosa di quella serata e a dire la verità non è stata una delle nostre migliori performance lo confesso. Speriamo di farci perdonare presto e di tornare di nuovo da voi! Cosi magari si ricrederanno anche!