THE LIVING DAYLIGHTS

A giorni sarà pubblicato anche in Italia grazie alla No Reason Records il loro primo album intitolato “Way sto Escape”…
Loro si chiamano “The Living Daylights” e a pochi giorni dal loro tour italiano mi sono fatto una chiacchierata in un simpatico Pub dei sobborghi londinesi. Preparatevi per questo punk rock attack!

 

Primo disco per cui prima domanda molto scontata Matt: chi sono i The Living Daylights?!

Matt: Siamo i The Living Daylights e siamo di Lincolin in UK. Siamo una 5 guys band con me (Matt) alla chitarra, Alex alla seconda chitarra, Dan alla batteria, Kurt al basso e Sam alla voce. Che musica facciamo?! Puro e semplice Punk Rock!

 

E’ vero che avete iniziato come band o è solo una leggenda per la stampa e i fans che ci abboccano?!

Matt: Beh diciamo metà e metà. Ci siamo formati come band vera solo nell’agosto del 2007 e questo è vero. Prima però ci incontravamo quando non avevamo nulla da fare e suonavamo per perdere tempo. Diciamo che i The Living Daylights sono nati un anno fa, prima esisteva solo un loro embrione musicale.

 

Beh allora I complimenti che vi volevo fare sono meritati. E’ veramente raro ascoltare un debut album come “Way sto escape”!

Matt: Grazie Davide! Quando abbiamo iniziato come gruppo ci siamo detto che qualsiasi cosa avremmo fatto come band sarebbe dovuto essere il meglio che potevamo fare. Ci siamo seduti al tavolo e ci siamo detti che fino a quando non avremmo finito questo disco sarebbe stata la nostra unica ragione di vita. E cosi è stato! Anche se in molte recensioni trovo scritto che il nostro sound assomiglia molto a quello dei Bouncing Souls ci piace pensare che siamo riusciti anche a dare qualcosa di nostra in ogni canzone.

 

Come appunto dici te nella vostra musica si sente forte l’eco di gruppi come Bouncing Souls ma anche dei primi Boy Sets Fire o dei The Draft. Se dovessi indicare quali band sono stati importanti per i The Living Daylights chi citeresti?!

Matt: Siamo cresciuti tutti quanti ascoltando band come Rancid, Nofx, Less Than Jake che poi ci hanno aperto la strada a gruppi come Bouncing Souls, Hot Water Music, Rise Against. Inoltre siamo sempre stati aperti a molte contaminazioni da musiche affini come il pop degli 80’s, l’indie rock, il folk, il metal o il Jazz. A volte le ore in furgone sono molte, non si può vivere di solo Punk rock quindi!

 

Avete iniziato con un “anthemica” Oi song (Carve it out), seguita da una grezza punk rock song (Dead as mine) e da una più catchy song. Tre canzoni e 3 stili punk rock differenti, come è possibile?! Dove trovate ispirazione per la vostra musica?!

Matt: Quando componiamo un album la prima cosa che vogliamo, o per meglio dire cerchiamo di fare, è avere canzoni che non suonino mai uguali tra loro ma che abbiano un forte filo conduttore tra loro. Avere a che fare con musiche di estrazioni diverse e avendo l’opportunità di girare e viaggiare molto cerchiamo di far confluire questo nella nostra musica

 

 

Ora vorrei parlare però per qualche secondo della canzone “Searching for disaster”. La ho sentita ma c’era qualcosa che non mi convinceva proprio e poi ho capito il perchè (ndr gli viene fatta ascoltare “Until someone gets hurt” da “Come all you madmen” dei The Briggs). Non trovi ci sia una strana similiarità?! Sii sincero, l’avevi ascoltata prima?!

Matt: Sarò sincero, dei The Briggs conosco solo il nome per averlo letto su qualche cartellone e qualche traccia in qualche compilation. Confesso pure che li confondo con i The Briefs che non sono il mio punk rock preferito. Da quello che sento sono molto bravi, assomigliano pure un po’ ai The Living Daylights, devo iniziare ad ascoltarli (ride).

 

Come vi trovate alla “Fond of Life Records”, una piccola ma molto attiva etichetta europea?! Come siete venuti in contatto con i ragazzi della No Reason Records in Italia?! Quale è secondo voi la cosa che li ha portati a scommettere su di voi?!

Matt:E’ grandioso! I ragazzi lavorano veramente tantissimo per noi e siamo amici e prima ancora estimatori di molte band dell’etichetta. La cosa buona è che hanno aperto un ufficio in Inghilterra cosi è tutto molto più semplice. Per quanto riguarda la No Reason invece è tutto merito dei ragazzi della Fond of life, loro ci hanno messo in contatto e tutto è filato liscio da subito. Sono ragazzi grandiosi!

 

In “Let me loose” tu dici ““Scream out your fucking lungs. Can you hear the anger in every singles word that’s sung?!”. Tante band Oi! Degli ‘80’s in Inghilterra cantavano la stessa cosa solo che a differenza vostra non avevano il tenero Gordon Brown ma la donna di ferro Thatcher. Perchè un ragazzo di 20 anni del 2008 dovrebbe essere arrabbiato?!

Matt: Anche se musicalmente potrebbe ricordare una Oi! Song non è legata al movimento, ne tantomeno ha riferimenti politici. La canzone fa riferimento solamente alla nostra situazione di musicisti part time che ci troviamo a mantenerci con un lavoro “normale” per poter dare sfogo alla nostra passione. Questo significa tanti sacrifici come finire di lavorare e correre per 300 km per arrivare in tempo allo show e poi tornare indietro per altrettanto chilometri, quindi farsi una doccia e tornare a lavoro. Questo è pure un modo per criticare quei ragazzi che vengono allo show e poi stanno li fermi tutta la sera. Noi vogliamo che la gente agli show viva delle emozioni, non ci piacciono i morti in piedi.

 

Avresti mai immaginato che dopo un anno dalla formazione avreste avuto un debut album fuori e un tour europeo in procinto di iniziare dopo quello dello scorso anno?! Sul vostro myspace (www.myspace.com/thelivingdaylightsuk) ho visto che avete un solido fan-base, te lo saresti aspettato un anno fa?!

Matt: Ma stai scherzando! Ancora oggi, che non abbiamo fatto in concreto nulla (non siamo mica i Bad Religion), mi do i pizzichi per capire se è un sogno o la realtà. Le risposte all’album e a questa prima parte del tour è stata fantastica. Non finiremmo mai di ringraziare tutti questi ragazzi per il supporto che ci stanno dando. Prima eravamo solo un gruppo di ragazzi che si divertiva a suonare e stare assieme, ora invece sento che siamo diventati una vera band e se mi guardo indietro mi sento orgoglioso di questi piccoli risultati.

 

Ho avuto il piacere di lavorare a Londra per oltre un anno. Quando sono arrivato mi sarei aspettato du trovare una scena punk piena e viva e invece ben presto mi sono accorto che tutti i (molti) concerti Punk che c’erano in giro erano tutti di band americane e che quelle poche band inglesi esistenti sono solo delle “Saturday night band”. Al contrario ho trovato vagonate di emo gay e emo girls. Come te lo spieghi questo?!

Matt: La scena punk in UK è molto umorale,  ci sono momenti in cui è pieno di ottime band e momenti come questo dove ti bastano due mani per contarle. E’ un momento molto duro per la scena punk inglese ma soprattutto perché il pubblico non segue i concerti di band inglesi come meriterebbero. Come dici te vi è molto metal/emo al momento ma sento che il Punk rock sta ritornando, dobbiamo solo aspettare che questa moda passi. E mi auguro succeda molto presto perché mi sono rotto!

 

Concordo nella tua analisi. Le ultime veri ottime band che ho trovato in Uk erano i “Captain Everything” e i “Capdown”, entrambe sciolte ormai. Attualmente mi è piaciuto molto il debuto dei Tat anche se penso che dietro loro vi siano vari manager che li spingono. Potresti suggerirgi qualche buona Uk band?!

Matt: Eh si, sono state due grandissime band e mi dispiace molto che si siano sciolte. Del recente passato che si sono sciolte ti poisso dire Freaks Union, Howards Alias, Adequate Seven e No Comply. Con loro è finita veramente un’era credimi! Ti consiglio dell’attuale scena: From Plan To Progress, You Me And The Atom Bomb, The Don Ramos Players, Crazy Arm, The Hijacks, The Shuffle, Fastpoint, All Idols Fall, Failsafe

 

Adesso state per iniziare il vostro secondo European Tour. Come vi sentite?! Cosa vi aspettate da questo tour?! In Italia verrete a suonare per 4 concerti, cosa vi aspettate dal pubblico italiano?! Ci sono band italiane che conoscete?!

Matt: Confesso un po’ la mia ignoranza in merito a band italiane, le uniche che conosco solo gli Ouzo e gli Argetti, nostri compagni di etichetta. La prima parte del tour che ci ha visto però solo in giro per l’UK è appena finita. Siamo molto eccitati di ripartire in tour e questa volta per il continente. A maggio abbiamo suonato qualche show in Belgio ed è andato molto bene. Se il resto dell’Europa sarà cosi, siamo convinti ci divertiremo molto. Ci dispiace poter fare solo 4 date da voi, se fosse stato per noi ne avremmo fatte almeno 10. La cosa che mi rincuora è che la No Reason Records ci ha promesso che ad Aprile saremo di nuovo da voi, questo significa che non avrete scuse! (ride)

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