L’estate che sta arrivando al termine mi ha regalato quello che probabilmente sarà considerato dal sottoscritto il miglior disco del 2016: sto parlando di “Say It Loud” degli Interrupters, uscito lo scorso 24 giugno per Hellcat Records (ed Epitaph Records per il Giappone).
Si dice che il secondo album sia sempre il più difficile per una band e Aimee & Co. hanno decisamente superato l’esame. I continui sing along, la semplicità e l’efficacia degli arrangiamenti e i cori ben studiati fanno del successore di “The Interrupters” un disco assolutamente completo.
Parto subito col dire che, rispetto al s/t d’esordio, “Say It Loud” presenta più pezzi punk-rock: On a Turntable e la conclusiva Loyal sono in pieno stile Rancid periodo “Let’s Go”, mentre Control e Media Sensation sono tracce taglienti in 4/4 che ti si stampano subito nella mente. Notevole anche il sing along di Good Things, altro pezzo punk-rock.
Il resto dell’album è caratterizzato dallo ska che preferisco, quello alla Operation Ivy per intendersi e By My Side e She Got Arrested ne sono la rappresentazione più lampante.
“Say It Loud” è formato anche da collaborazioni eccellenti: Dicky Barret dei Mighty Mighty Bosstones in The Prosecutor, l’immancabile Tim Armstrong in Phantom City (pezzo che ricorda i Madness) e Roger Lima dei Less Than Jake in You’re Gonna Find The Way Out.
Il tutto si completa con The Valley, pezzo ska alla Mad Caddies che esprime l’amore degli Interrupters per LA e Jenny Drinks.
Vi piace lo ska punk made in Hellcat Records? Allora accaparratevi “Say It Loud” e non ne rimarrete sicuramente delusi.
Tracklist:
By My Side
She Got Arrested
Babylon
Media Sensation
The Prosecutor
Control
Phantom City
Media Sensation
You’re Gonna Find The Way Out
Divide Us
The Valley
Good Things
Jenny Drinks
Loyal