Una serata tipicamente autunnale fa da cornice al ritorno in Italia degli svedesi Hives, freschi autori dell’ottimo “Tyrannosaurus Hives” e paladini incontrastati della nuova ondata di rock’n’roll band attinenti al garage.
22/10/04 – C-Side, Milano
Arrivato dinanzi al locale mai e poi mai mi sarei aspettato di dover perdere quasi tre quarti d’ora per trovare un parcheggio (lo sciopero dei mezzi in corso proprio quel giorno non ha certo aiutato gli organizzatori) e di veder una simile quantità di persone posta alle transenne.
Una volta entrato lo scenario è stato ancora più sconvolgente, con un’affluenza altissima di pubblico (si parla di oltre 1.800 paganti, che per una band come gli Hives in Italia equivale a un vero e proprio record) che non permette il minimo spostamento e che alla lunga farà di questo locale un inferno con un caldo indescrivibile.
Pensandoci bene il bello di questa band è la capacità di avvicinare a sé una quantità smodata di curiosi, (da modelle di passaggio a Milano al classico fashion victim vestito rigorosamente in giacca e cravatta per emulare al meglio i beniamini di una serata) che se da un lato può apparire come una buona cosa, dall’altra mette un poco di tristezza al pensiero di cotanta ignoranza generale… Nemmeno il tempo di ambientarsi ed ecco irrompere sul palco proprio gli Hives, vestiti rigorosamente di tutto punto da bravi damerini e gasatissimi dinanzi a un pubblico decisamente caloroso. Il palco è sobrio e privo di qualsiasi effetto scenico (escludendo la gigantesca scritta luminosa posta alle spalle dei cinque), segno che i musicisti vogliono avere piena padronanza del proprio pubblico senza troppe distrazioni da orpelli vari, tanto poi sul palco ci sono loro a farla da padroni.
Ma arriva subito e dirompente la musica è quella l’unica cosa che conta e basta poco a questi musicisti per fare di un semplice venerdì un qualcosa di indimenticabile.
Una performance di quelle che lasciano col fiato sospeso, i brani scelti per quest’occasione sono senza ombra di dubbio i più energici tratti dalla loro minuta discografia, i nuovi “Walk idiot walk” e “Abra cadaver” (per fare due esempi) reggono alla grande il confronto col passato e chi se li aspettava statici e bravi solamente su disco ha avuto finalmente modo di ricredersi. Rock’n’roll attitude al cento per cento quella degli Hives, a iniziare dalla voce sgraziata del formidabile frontman Howlin’Pelle, capace di saltare e agitarsi come un pazzo per tutta la durata dello show, riuscendo addirittura a mascherare i restanti componenti quasi imbarazzati dinanzi a un pubblico così verace come quello italiano e occupatissimi nel non sbagliare il minimo passaggio. Un ora circa di concerto, un dettaglio che a fatto storcere il naso a qualcuno (non si poteva certo chiedere di più a una band che ha come durata media dei propri brani due minuti) ma che poco importa di fronte a una prova fatta di sudore e tanta passione come quella di stasera, dove l’amore dei fan ha decretato in modo indiscutibile il meritato loro successo.
Se qualcuno aveva dei dubbi su questa Band, sono certo che dopo il concerto del 22 ottobre sono stati fugati e gli HIVES sono a pieno titolo la Band dell’Anno.
La cosa che piu’ speriamo è che finalmente questo mondo cambi rotta e diventi piu’ R’n’R.
Come sempre, W la Musica e ci vediamo alla prossima puntata.