Eccoci al cospetto di una band di pop punk come si deve: gli americani THE GAMITS. "Rose Harbor Anthems" proposto in italia dall’etichetta genovese Wynona Records è già nei negozi da qualche mese … parliamone con loro.
Deka: Inizio subito chiedendovi qualche dritta e descrizione del vostro "Rose Harbor Anthems"
Chris: E’ difficile descrivere brevemente un lavoro che ci ha occupati per mesi e in cui abbiamo riposto ogni nostro sforzo.
Volevamo inizialmente sorprendere il pubblico con un album duro e veloce, ma ho pensato che il pubblico si aspettasse qualcosa di più lento e quindi abbiamo ritenuto che potesse essere divertente dimostrare che eravamo capaci di andare oltre.
Alla fine ho iniziato a scrivere e sono apparse canzoni più lenta e dai toni più “oscuri”…
Deka: Prova a descrivere in 5 parole il vostro cd.
Chris: brillante, tondo, plastico, abbordabile, divertente.
Deka: Come nascono i vostri testi?
Chris: Io in genere mi occupo di redigere I testi delle canzoni. E’ la cosa che preferisco e pare che mi riesca abbastanza bene.
Certamente sono sempre aperto a suggerimenti se c’è qualcosa da migliorare.
Deka: cosa vorresti cambiare di questo album ascoltandolo a posteriori?
Chris: In genere c’è sempre qualcosa da cambiare o migliorare, fa parte della band il voler criticare sempre quanto si produce… In " A Small Price To Pay ", invece, è il nostro primo album che potrei ascoltare all’infinito senza modificare neanche di una virgola.
Deka: Potresti raccontarci qualcosa del gruppo: quando vi siete formati, come avete iniziato a suonare punk music…..?
Chris: Il gruppo è nato circa 6 anni fa e da allora la nostra line up non è cambiata molto. In realtà il nostro nome non significa nulla. E’ un termine musicale pronunciato come “gamut”. Puoi cercare se non ti fidi!! Il nostro vecchio bassista ed io eravamo giovani musicisti, e spero che questo sia valido ancora oggi…comunque, questo nome è stupido, ma ci calza a pennello!
Deka: Qual è la cosa più pazza che avete fatto?
Chris: Questa domanda è sempre molto difficile perchè è praticamente impossibile ricordare o scegliere un solo avvenimento.
Non penso di potervi svelare questo segreto perchè mia mamma leggerà questa intervista e finirà per non rivolgermi più la parola!
Deka: Perchè Matt Van Leuvin ha lasciato i Gamits?
Chris: Matt era molto impegnato con il suo studio di registrazione a Denver e non voleva più girare in tour. Era ovvio che non fosse felice e questo non era bello.
E’ una splendida persona e un grande artista, ora suona in un nuovo gruppo chiamato Woodbine Station.
Deka: In quale nazione preferireste suonare?
Chris: Beh, penso che l’Italia e gli Stati Uniti siano I miei preferiti.
[Dopo il rilascio di questa intervista la band ha suonato anche in Giappone!] n.d.r.
Deka: Molti vi definiscono un concentrato di raw power di puro punk con una sottile sensibilità tipicamente pop. Siete d’accordo?
Chris: Vorrei che il nostro sound potesse definirsi estremamente accurato e preciso. Quando scrivo una canzone non scrivo né un testo punk, né pop. Per me è solo una canzone. Cerco solamente di scrivere le melodie migliori, nulla di più…il resto viene da sé.
Spero che questa “sensibilità pop” appaia perchè è ciò che considero rock music.
Deka: Perchè hai scelto di suonare musica punk rock e cosa ti attrae maggiormente di questo genere?
Chris: Abbiamo iniziato suonando metal e successivamente ci siamo spostati verso sonorità più melodiche. Beatles, Beach Boys e cose di questo tipo. Era per noi un nuovo mondo e in breve tempo diventammo melody freaks. Quando ho iniziato a scrivere nuove canzoni mi sono reso conto che iniziavo a mixare ritmi più veloci con queste melodie e immediatamente diventammo una band pop punk. Ecco come abbiimo iniziato a suonare musica punk. Sono affascinato dal sound punk più che altro, dale sue melodie…
Deka: Secondo te è più importante una buona performance dal vivo o una perfetta registrazione dell’album?
Chris: Penso che siano entrambi indispensabili ed entrambi strettamente collegati. Se esageri nel produrre albums, come fanno molte bands di questi giorni, non potrai concentrarti sulla performance live del gruppo. Non ammetto che tutti questi effetti da studio siano diventati indispensabili nella scena "punk" oggi. La media degli ascoltatori potrebbe non notarlo, ma la cosa mi fa diventar matto. Penso che se non riseci a scrivere una nota in studio non dovresti utilizzare una macchina per farlo. Ecco perché spero che le bands come i Blink fanno così schifo dal vivo.
Deka: Si dice che i vostri show dal vivo siano un evento da non perdere assolutamente…Qual è il vostro rapporto con i vostri fans?
Chris: Non penso che quanto dici sia vero…O sbaglio? Diciamo che mi piacerebbe che lo fosse! Amiamo i nostri fans e con loro abbiamo stabilito un rapporto splendido: è incredibile vedere la gente cantare a squarcia gola i testi delle tue canzoni, capire cosa si nasconde dietro a quel testo, dietro a quelle note.
Questa è la ragione per cui cerchiamo di dare il meglio di noi stessi ogni volta che ci confrontiamo con il nostro pubblico.
Deka: Vi siete esibiti in numerosi concerti, qual è quello che vi è “rimasto nel cuore”?
Chris: Dovrei elencarti un numero infinito di concerti. Non saprei davvero quale scegliere!!
Deka: Concludiamo con l vostre influenze musicali..
Chris: Amo tutto ciò che possiede una splendida melodia. Anche le cose più pazze e scadenti. Posso ascoltare ogni cosa, anche i pezzi più stupidi, l’importante è che mi divertano e che abbiano una bella melodia. Se dovessi elencarti tutti i gruppi che hanno influenzato il nostro stile e la nostra musica, temo che dovresti scrivere per almeno un paio di giorni!!!!!