Ten Years of Bad Afro Records : Dieci anni e più di garage-punk bollente dalla Scandinavia / 2007: DRAGONTEARS, DEFECTORS, THE SETTING SON
I N T R O —– 1996 / 2006
L’anno scorso Mr.Lars Krogh e c. hanno festeggiato con una serie di fantastici concerti dieci anni di attività della Bad Afro Records, l’etichetta danese da lui fondata nel 1996, che più di ogni altra (Low Impact. Feedback Boogie …) dalla lontana Scandinavia ha generato nel giro di boa del nuovo millennio un’autentica fiammata neo-garage europea (ma anche punk e rock&roll) che ha portato per un magico attimo un genere eternamente ‘di nicchia’ai clamori delle cronache.
Due a mio parere in questa decade i dischi della Bad Afro che più hanno eccitato fans e critica e venduto in modo rispettabile se confrontato al target non certo esaltante di questa ‘estetica’ rock che, facendi gli scongiuri, non esalerà tanto facilmente l’ultimo respiro: Money For Soul (2003) dei favolosi Baby Woodrose, autentici ‘timeless’ fuoriclasse, raccolta visionaria ed ineguagliata di acidi anthems garage-punk di purissima estrazione sixties e This Condition Is Incurable (2001) degli svedesi Maggots, capitanati dal veterano Mans P.Mansson, eroe nei Wylde Mammoths e Crimson Shadows della primissima ondata garage scandinava anni ’80: un album di garage punk aggressivo e moderno, molto più rockistico nel senso rollingstoniano del termine, che paga sentiti tributi ai precursori DMZ e Flamin’ Groovies.Ma nel corso di questi dieci anni, grazie ad una fede incrollabile ed ad un lavoro certosino, costante di ammodernamento del patrimonio garage e punk più grezzo e primordiale degli anni ’60 anni la Bad Afro ci ha fatto conoscere ed ha svezzato tantissimi talenti : Flaming Sideburns, On Trial, Defectors, Sweatmaster, Royal Beat Conspiracy, Chronics, Festermen, Burnouts, Silver, Slideshaker, anche grazie ad una folta produzione di 7″ Singles su vinile.
La forza d’urto di cui sopra forse si é affievolita negli ultimi due, tre anni ma nella prima parte del 2007 la Bad Afro ha fatto uscire tre dischi favolosi e molto diversi anche se legati da un comune ‘credo’ nel sound rock più incontaminato da waves inconsistenti e passeggere.
Andiamo ad esaminarli.
2 0 0 7
THE DRAGONTEARS : 2000 MICROGRAMS FROM HOME
Uscito nel marzo del 2007 e curato in tutto e per tutto da Lorenzo Woodrose, leader (guitar/vocals,organ) dei Baby Woodrose questo disco ne rappresenta l’incarnazione più prodondamente ‘psichedelica’, oltre che il ritorno della band nell’ovile affettuoso della Bad Afro dopo la parentesi di Love Comes Down, peraltro un ottimo disco, inciso per la Playground Music.
.Dragontears quindi come ennesimo side-project (dopo gli antichi/deceduti Disconnecred Flowers, Pandemonium e Spids Nogenhat) di Guf Lorenzen che vede partecipi con coloriti pseudonimi, The Moody Guru, Fuzz Daddy, The Hobbit, anche attuali membri degli splendidi e crepuscolari On Trial (Lorenzo ne fece parte agli inizi), impegnati in misteriosi aggeggi come swoops, bubbles, audio hallucinations accanto ai più tradizionali bajo e glockenspiel.
Le intenzioni sperimentali dei Dragontears sono palesi e Lorenzo Woodrose ce ne parla compiaciuto nell’intervista che ci ha concesso (é la seconda volta che ci sentiamo, dopo l’esplosione nel 2003 di Money for Soul!) : si tratta di 40 minuti in 6 brani legati senza soluzioni di continuità da segmenti visionari ed allucinati nei quali l’inconfondibile impronta epico/acida dei Baby Woodrose appare stemperata in una stagnante liquida psichedelia fatta di chitarre ed organi riverberati e timbriche/strumenti vintage-analogici, un’infida palude sonora nelle cui sabbie mobili la psiche annega morbidamente ma inesorabilmente!
La porzione più emblematica sono indubbiamente i diciotto (!!!) minuti di The Doors Of Prescription, ipnotici e minimali, un allucinato affresco meccanico che lascia riaffiorare tutte le nostre psicosi e segrete paure: sfuma per poi evocarne l’ectoplasma nella finale visionaria Heliodrone.Hobbiten’s Drom é al contrario fatata e popolata di elfi.
Microdof e Doubstains si perdono negli anfratti di un garage stupefatto e rindondante; Borderline vive di potenti rifrazioni lisergiche 13th Floor Elevators, anche se Lorenzo Woodrose nega nell’intervista, ma a mio parere, nel suo disarmante umorismo si ritrae solo un pò timidamente davanti ad imbarazzanti e lusinghieri paragoni.
2000 Micrograms From Home é solo un esperimento (il nuovo lavoro di Baby Woodrose, Chasing Rainbows già incalza, in uscita ad ottobre 2007) a quanto dice Lorenzo, ma sfonda molte porte percettive oltre che i limiti del garage tradizionale ed ha le fattezze di una dimensione sensoriale parallela.Vorresti che quei 40 minuti si autorigenerassero ancora ed ancora conducendoti per mano in un trip infinito!
Voto: 8/10