THE CASUALTIES

Dopo che la famosa data del 2 dicembre del Leoncavallo fu rimandata, il panico colpì i cervelli di molti ragazzini e un po’ di dispiacere colpì i loro, tanti, forse anche troppi fan.Ma finalmente dopo 2 mesi ecco i newyorkesi in terra italica, dopo ben 3 anni circa dal loro ultimo concerto da queste parti.

 

Non scrivevo un live Report da un anno credo, anche perché sono uno dei pochi immortali, si hai capito bene, immortale a cui non piacciono. Non trovo fantastico leggere di un concerto, anche perché non sono così bravo a scrivere da poter riuscire a rappresentare così bene il contesto da poterlo immaginare. Ma comunque per il Deka, per Punkadeka e per voi ragassuoli che leggete, faccio questo e altro.

 

 I concerti sono stati 2, uno a Brescia, una bolgia con 800 persone al Magazzino 47 di Brescia, mentre la data torinese che racconterò io, è stata una data piuttosto tiepidina, cento ragazzi/e e niente di più.

 

Il concerto era di domenica, scomodo per chi voleva venire a Torino, era al Nuovo Sound Factory, non il posto più comodo e segnalato di Torino, il costo del concerto era di ben 12 euri (con consumazione, ma calcolate che una birra in bottiglia da 33 cl costava 3,50 euri), lo street punk ai torinesi non piace e tanti altri fattori, sta di fatto che il posto non è assolutamente pieno. Dopo un po’ di chiacchiere con amici e compagnia bella entro e per fortuna non pago. Subito ecco il merchandising dei Casualties, guardo in alto e vedo i prezzi, 14 euri le magliette, 40 euri le felpe e io tiro dritto.

 

Non mi soffermo neanche a vedere quanto costavano i cd, tanto tranne 2 che ho masterizzati, li ho tutti originali e quei 2 continuerò a tenerli masterizzati, visto che li considero 2 cloni tra l’altro. Il posto è già abbastanza freddo (il vecchio Sound Factory sta affianco ad un cimitero, dentro un parco, e il concerto viene fatto in un capannone, per fortuna per le band sul palco c’è una stufetta). Vi sto già stufando vero? Facciamo finta che non è successo più niente e partiamo col concerto!

 

 Iniziano i Gavroche e qui si che c’è da divertirsi. Nonostante il pubblico sia freddo (molti non li conoscevano, altri dovevano ancora arrivare), in classico stile torinese, i ragazzi di Santena realizzano forse il loro più bel live visto da me. Suonano pezzi nuovi e quelli vecchi, compresi nel cd “Santena oi!” recensito da me proprio qui su Punkadeka.

 

 

 

Chi li ha visti negli ultimi mesi si è accorto che alcuni pezzi vecchi sono stati modificati, trovando un feeling con la musica pian piano nel tempo. Qualche giovane kids si muove, canta qualche loro pezzo e io non lo facevo solo perché sono praticamente muto in queste occasioni. Fuori dalla menate che li accusano di essere troppo ghettizzati nella loro città, realizzano un gran bel live, poi ognuno fa le sue considerazione extra musicali che vuole, ma tanto a quasi tutti voi importa che i pezzi siamo belli e che suonino bene, ecco i Gavroche ne sono capaci, anche se son giovani e quindi devono ancora ottenere una certa maturità, ma c’è tempo raga. Consigliatissimi, per me i migliori della serata.

 

Dopo di loro salgono sul palco una band oi!-core tra le più apprezzate d’Italia, i potentissimi S-Contro. Steo, il cantante dice subito che non ha voce da un paio di giorni, ma si sa, ci sono le band che se ne tornano a casa e ci sono le band che provano lo stesso ad urlare la propria rabbia, poi è anche vero che ha più voce lui in quelle condizioni che altri usignoli delle scena alla massima potenza. Nonostante ciò la band suona e fa riscaldare il pubblico, dal palco arrivano anche frecciate “noi siamo gli S-Contro, e questo è punk, ma voi probabilmente siete qui per vedere il punk dei parrucchieri”, “siamo onorati di suonare coi Gavroche, loro si che hanno la giusta attitudine” e via di questo passo, ovviamente non poteva mancare “e se qualcuno ha qualcosa da ridire che venga sul palco”.

 

Queste frasi fanno ben capire il clima sereno, ma diviso tra i kids presenti. Chi è venuto solo per i Casualties, qualcuno di questi, considerandolo il concerto dell’anno e chi ama un altro tipo di band e non nascondeva (di commenti me ne sono arrivati parecchi in proporzione ai paganti) di non apprezzare la band americana e definendola una band punk da parrucchiere, con poca attitudine, insomma credo vi state già immaginando i commenti Anti-Casualties.

 

 Io in questo live report ovviamente non sto da nessuna delle tue parti, parlerò del lato musicale, ma volevo descrivere l’ambiente che io ho percepito, magari malamente per carità (per la cronaca in tutta la settimana ho bevuto una birra da 33cl, questo per dire che ero piuttosto lucido mentalmente e non mi sto inventando nulla ;)). Comunque gli S-Contro suonano il loro classico repertorio e poi abbandonano, mi sono piaciuti meno di altre volte, ma hanno fatto muovere il culo ad un bel po’ di persone, ovviamente non il mio che è sempre ben fermo. Dopo arrivano loro e inizia il loro show.

 

 

 Mi ricordo che ai concerti nei film si vedono tutti gli accendini in aria, ora nel 2007 ormai si vedono in aria quantità industriali di cellulari o fotocamere digitali (tra cui la mia) pronte a scattare l’immagine d’oro. Io alla esibizione dei Casualties rimango quasi indifferente, tutto il concerto mi sembra una canzone unica, capisco che c’è qualcosa di diverso quando dice “la cucaracia, la cucaracia”.

 

 I Casualties li conosco piuttosto bene, ci sono cresciuto con loro e col contagocce li ascolto ancora, ma se su cd per lo meno riuscivo a capire la diversità dei pezzi, dal vivo no! Le uniche cose che capivo erono i primi accordi di ogni canzone, pure belli, mi prendevano bene e i ritornelli, soprattutto quando a cantare era il pubblico, del resto sentivo un rumore quasi uniforme, e la voce era rumore.

 

 La cosa più  bella del concerto era vedere l’entusiasmo dei ragazzi, pochi ma presi bene, per lo più giovani, molto giovani, le cose meno belle credo siano emerse in queste righe! Praticamente del concerto e dei brani non ho parlato, ma ho narrato l’atmosfera, i dettagli e a me questo interessava dire. Potevo dirvi le scalette, potevo dirvi che ci sono stati errori nell’esecuzioni, potevo dirvi……..ma chi se ne fotte!

 

 

Alle 2 vado via, ovviamente il parcheggio pure a concerto finito è semideserto e quindi riesco ad andarmene via tranquillamente e corro a raggiungere la Zora che è a casa febbricitante. Anni fa desideravo molto vedere questa band, e nonostante tutto sono felice di averla vista.

 

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