Dopo oltre vent’anni di carriera, ecco finalmente uscire il primo disco dei comaschi Temporal Sluts.
Visti più di una volta dal vivo (l’ultima in occasione del Tributo Italiano a Joe Strummer del dicembre scorso) i TS mi hanno sempre impressionato per la grinta che ogni volta lanciavano dal palco: grinta che ho ritrovato in “Modern Slavery Protocol”.
Uscito i primi di aprile per Area Pirata Records in formato digipack limitato a 300 copie, l’album si forma di 10 pezzi un po New Bomb Turks, un po Adolescents, ma molto Temporal Sluts.
Il tutto si apre con le grintosissime Cosmocracy e Flash Crash dalle atmosfere ed esecuzioni molto punk 77, mentre canzoni come Zero Killed e Tarzana Cigarette Girl colpiscono per il loro incessabile 4/4 accompagnato da chitarre “a dritto”, con qualche accenno r’n’r.
A proposito di r’n’r, Rum Dark Rum può essere sicuramente considerato il pezzo più “seventies” di tutto il disco in pieno stile Dictators NYC, mentre è fin troppo facile avvicinare Liquid Fever, traccia più tirata delle 10, al compianto Lemmy e ai suoi Motorhead.
Unica pecca, dopo svariati ascolti, è quella della mancanza di una vera e propria hit: “Modern Slavery Protocol” fila via traccia dopo traccia in maniera costante, senza mai raggiungere picchi di eccellenza, ma mantenendo un ritmo incalzante dalla prima all’ultima canzone.
Nonostante questo, ottimo esordio per i Temporal Sluts, anche se mi torna strano dirlo visto che si sta parlando di veri e propri veterani dei palchi italiani e non.
Tracklist:
Cosmocracy
Flash Crash
Fractured Mantra
To_Get_Her
Black Clouds (Red Knees)
Rum Dark Rum
MSP
Liquid Fever
Tarzana Cigarette Girl
Zero Killed