TEENAGE BOTTLEROCKET + BIFFERS, The Cage Club, Livorno, 24/02/2023

Tornano i grandi concerti punk a Livorno. Venerdì 24 febbraio, all’interno del loro tour europeo, fanno tappa al Cage i Teenage Bottlerocket (powered by Barley Arts).  Il Cage Club si veste a festa e accoglie un buon numero di presenti, sconfessando i miei timori della vigilia.
Ci pensano i Biffers ad aprire le danze. Il quartetto punk rock labronico, conosciutissimo ai lettori di punkadeka.it, mette a referto un concerto praticamente perfetto, fatto di melodia e buona presenza scenica. Vengono eseguiti alcuni cavalli di battaglia della discografia “biffersiana”, dall’iniziale Vice alla conclusiva Werewolf, passando per Having Fun e Paranoid, intervallate dai pezzi del nuovo album in preparazione (Like an Animal, Dandy Lou, The Big Crunch, bellissimo pezzo in mid tempo che non vedo l’ora di ascoltare su disco).
Dopo i Biffers ecco i Teenage Bottlerocket. L’ultima volta che li ho visti live fu un caldissimo (in tutti i sensi) concerto al Freak Out Club di Bologna nel luglio del 2017.
Era il tour di “Stealing The Covers”,  primo album senza il compianto Brendon dietro le pelli e, in questi quasi 6 anni, i Teenage Bottlerocket hanno pubblicato “Stay Rad” nel 2016 (TEENAGE BOTTLEROCKET: Stay Rad! – Punkadeka – Punk web Magazine) e l’ultimo “Sick Sesh” (TEENAGE BOTTLEROCKET: Sick Sesh! – Punkadeka – Punk web Magazine), del quale vengono proposte, vado a memoria, Semi Truck, Never Sing Along, Ghost Story e Strung Out on Stress. Vengono pescati pezzi da quasi tutti gli album (escluso il purtroppo dimenticato “Another Way“, anche se la primissima versione di Rebound faceva parte del disco d’esordio del 2003): Blood Bath at Burger King, Crashing e Radio da “Total”, Bottlerocket, In The Basement, Pacemaker e On My Own da “Warning Device”, Fatzo Goes Nutzoid, Bigger Than Kiss, Don’t Want To Go e Forbidden Planet da “They Came From The Shadows”, Freak Out, Punk House of Horror e Necronomicon da “Freak Out!”, They Call Me Steve da “Tales From Wyoming” ed Everything to Me e I Wanna Be Your Dog da “Stay Rad”.

La ricetta è sempre quella di tutti i concerti dei TBR che ho visto negli anni: velocità incredibile (forse anche fin troppo eccessiva), pezzi in scaletta attaccati e sparati in faccia introdotti dal 1-2-3-4 d’ordinanza, ma anche ottima presenza scenica e intrattenimento del pubblico, molto partecipativo e coinvolto per tutta la durata del concerto. Peccato per l’assenza di alcuni pezzi da novanta della discografia del quartetto del Wyoming, ma si sa, i tour dei dischi nuovi portano sempre ad esclusioni inevitabili e dolorose.
Anche se di teenage è rimasto loro ben poco, i TBR si confermano una delle mie punk rock band preferite e, a giudicare dall’entusiasmo dei presenti, non solo mia.
Gran bella serata, con la speranza che la mia città del cuore possa accoglierne ancora molte.
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