Dietro al nome Sweatshopboys si “nascondono” un manciata di giovanissimi kids, supportati da un punk rocker veterano che ha vissuto negli anni d’oro della scena Punk tedesca e svizzera.
Un disco diretto, senza fronzoli, che arriva al cuore carico di rabbia e potenza. Un album autoprodotto e registrato in presa diretta, seguendo i dettami del D.I.Y.
15 tracce che scorrono perfettamente, a partire dall’opener strumentale “Pontifex Nosferatu Est”: quale titolo sarebbe stato migliore per un pezzo dove il punk rock secco e tirato si combina con momenti in levare cupi e taglienti (per capirci non siamo di fronte alla ballatina ska-punk ma a qualcosa di ben diverso). Si prosegue con un viaggio a ritroso nella storia del punk con pezzi che non superano il minuto e mezzo: sporchi e stradaioli come l’emblematico “Arbeicht Macht Frei” o l’H.C. punk “All Die Dummen Sachen” o ancora “My Generation”, dissacrante versione all’omonimo inno degli Who e unica song che passa i tre minuti e mezzo. Si prosegue con “Bad Brain”, cantata in inglese, che ricorda il lato più oscuro dei Ramones, mentre in “Eiszeit” si sentono echi di Generation X. Tra gli altri spicca “Müllverwertung Leicht Gemacht” un vero crescendo di rabbia punk – H.C.
Un gruppo con attitudine e grandi potenzialità: da scoprire e supportare.
Tracklist:
01. Pontifex Nosferatu Est
02. Arbeicht Macht Frei
03. Spirale
04. All Die Dummen Sachen
05. My Generation
06. Bad Brain
07. Eiszeit
08. Spanner
09. Koggs Und Nuddn
10. Misanthrop
11. Müllverwertung Leicht Gemacht
12. Armut Für Alle
13. Vorstadtdepression
14. Lach Mal Wieder
15. Massacre IOf Rubberdolls
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