Una nota di scusa per queste due band dell’hinterland milanese, che si vedono recensite le proprie fatiche a più di un anno dalla pubblicazione.Erano in attesa del tempo necessario ad un buon ascolto, che tutti si meritano.
Suonano HC.
NOTIMETOLOSE + STEAM
Esordio doppio per i Notimetolose e per l’etichetta Circle Pit Records.Fin dal primo ascolto, i riferimenti non possono che essere i Better Than a Thousand. Il lavoro è compatto nel suo quarto d’ora per sei pezzi. Assomiglia più ad un demo di debutto che a un vero e proprio disco d’esordio, sia per la qualità della produzione, sia per la brevità del lavoro.
C’è del buono: i riff potenti, la carica giusta, i testi impegnati e non banali. Le qualità tipiche dell’HC vecchio stile, insomma: dedizione, sacrificio e perseveranza. Ma c’è anche del dubbio: la voce di Ces è sull’orlo della rottura delle corde vocali, ma si può rimediare con poche lezioni per l’uso del diaframma. Alle mie orecchie è troppo strappata e soffocata per i topoi del genere, ma potrebbe diventare anche un segno distintivo del gruppo, se usata opinatamente. A loro decidere.
Qualche imprecisione di timing nelle parti di batteria, ma penso che sia dovuto all’impossibilità di ripetere la registrazione: gli studi costano e non poco!!
Concludendo, ‘Alone’ è un buon prodotto, con delle imprecisioni, ma tanta voglia di emergere.
Primo lavoro anche per gli Steam, straght-edge si direbbe. Potenti, capaci, tecnici. Ottime liriche di indipendenza e coerenza dello spirito. HC vecchia scuola misto a metal e nuova scuola. Batteria precisa, assoli poco invadenti.
Perfetta la voce che gestisce con personalità sia le parti crude di sfogo gutturale, sia quelle più intime e melodiche. Songwriting di qualità con interessanti cambi di tempo e buone soluzioni armoniche tra le due chitarre. I cori potenti, botte e risposte vocali in un crescendo emotivo dal primo all’ultimo pezzo: il migliore, la titletrack ’70 time 7′, piena di rabbia. Fino alla traccia nascosta, un duetto piano e voce, che annuncia il risolversi della loro prima missione compositiva.
La produzione è ottima: le chitarre hanno il giusto impatto e bilanciamento, il basso ha le frequenze ruvide richieste dal genere.
L’unica pecca è forse la manifesta somiglianza agli Strife. Li aspettiamo al varco del secondo lavoro, spero più personale.
Un disco, comunque, che terrò nella mia discografia. Alla Youth Records hanno visto bene un’altra volta.
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Steam:
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