STANDING STILL: Draw Your Line

A poco meno di un mese distanza dalla released del nuovo album dei DDR la Indie Box Records ritorna in campo per il debut-album degli “Standing Still”, giovane hc punk band pesarese. Attenta alle giovani bands italiane Indie Box fa di nuovo centro e presenta al pubblico una promettente band che al suo debutto dimostra subito grande personalità e tecnica.
Gli Standing Still “disegnano la loro linea” con un intro (“Get lost”) degno dei Good Riddance dei tempi d’oro di “Ballads from Revolution” e mettono subito le carte in tavola sulle 11 tracce a seguire. A rapido giro arriva la polemica “Stop complaining”, che possiamo considerare insieme a “Draw your line”, il loro manifesto musicale e grido contro un mercato musicale che tende sempre più ad appiattirsi verso sterili e banali melodie.

Musicalmente gli Standing Still sono figli di band come Strike Anywhere e Good Riddance e nei loro pezzi si sente la stessa passione e cuore che le band della “old school” mettevano nella loro musica e che ormai sembra persa. Non hanno paura di alienarsi le simpatie dei kids figli dell’“emo-cancro” della nuova scena e anche in “Good times, drunk times” deridono i loro stili sdolcinati e femminei.
La registrazione dell’album e il mixaggio sono degni della miglior Fat released (ennesima ottima prova del Living Rhum Studio), segno di come la nostra scena negli ultimi anni sia cresciuta e abbia tutte le carte in regola per poter valicare i confini nazionali. I ragazzi dimostrano un’ottima tecnica e grande carica in tutte le 12 tracce in cui non si segnalano incidenti di percorso.

Indubbiamente uno dei migliori debut-album in ambito punk / hc degli ultimi anni che dimostra a coloro che affermano e sono convinti che questo genere sia morto che forse è meglio per loro andare da un buon barbiere impegnando cosi meglio il loro tempo piuttosto che riempire i magazine delle loro fregnacce, quantomeno ne guadagnerebbe la foresta amazzonica.
Sicuramente un album che lascia il segno nel genere anche se ora sta solo alla band sapere costruirsi il rispetto della scena dimostrando di avere la stessa potenza e carisma on stage. Gli Standing Still insieme ai Beerbong (ormai i Sun Eats Hours hanno avuto un radicale cambiamento per cui non li inserisco nella lista) dimostrano come l’Hc melodico sia in ottima salute e che l’Italia può andare all’estero decisamente a testa alta.

Voto: 8 + (Finalmente musica degna per chi ama il Punk – Consigliato a tutti gli amanti di Strike Anywhere e Rise Against)

Tracklist
01. Get Lost02. Stop Complaining03. Draw Your Line04. Thank You05. Good Times, Drunk Times06. Get Over It07. Holding Tight08. Cock Block09.The President10. The Middle of Nowhere11. Brand New12. I Wanna Be an Astronaut

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