SKELTERS

Il ritorno del rock vecchia scuola è ancora fattibile nei giorni nostri? A detta dei calabresi Skelters sembrerebbe di sì, e “Lux mundi” lo testimonia con la sua alta dose di adrenalina!

 

Innanzitutto partiamo dalle presentazioni, chi sono gli Skelters?

Gli Skelters sono 4 giovanotti di bella presenza e determinatissimi a suonare rock’n’roll. La line-up è formata da Giuseppe Russo (chitarra ritmica e voce), Alex Tolomeo (chitarra solista, seconda voce, synth), Luigi Longo (Basso), Emanuele Russo (Batteria).

 

"Lux mundi" a cosa si riferisce il titolo del disco?

Il titolo dell’album è un riferimento chiaro a questa situazione di caos che vive il mondo in questo momento. “Lux Mundi” ovvero luce del mondo vuole essere un messaggio positivo e purificatore contro questo mondo marcio in cui ci fanno vivere.

 

Brit rock, così vi ho definiti nella mia recensione, pensate che questo termine si addica al vostro stile?

In parte sì, la matrice è quella ma pensiamo che nel disco ci siano anche molto influenze garage sixties vedi gruppi come Sonics e punk a cui noi siamo molto legati.

 

I riferimenti agli anni 60/70/80 sono chiari nel vostro disco, tralasciando ovviamente i riferimenti classici, quali band odierne pensate possano avervi influenzato in fase d’incisione?

Siamo figli degli anni 90 quindi gruppi come Pulp, Oasis, Blur,Verve andando un po’ avanti gli Strokes.

 

In cosa a vostro avviso la Gran Bretagna batte l’Italia in fatto di musica?

In Gran Bretagna ci sono ancora  persone che sono disposte ad investire su giovani talenti, anche se siamo rimasti un po’ delusi facendo zapping in TV o in radio,  si sentivano le stesse cadute di stile  dell’Italia a tratti anche peggio.

 

Come nasce un brano degli Skelters? Raccontateci la vostra esperienza in studio.

1-2-3-4 e si suona. A noi piace molto la vita in studio, registrare, sperimentare, litigare  per un passaggio di batteria da tenere o un riff di chitarra venuto male. Pensiamo che in studio una  band cresca molto.

 

Punkadeka è un sito orientato verso il punk rock. Date una motivazione ai nostri lettori che possa indurli a darvi una chance!

Premettendo che a noi il punk  piace molto. Bisogna capire cosa si intende per “punk”!

“Lux mundi” è molto più punk di altri album che si spacciano per esso. Il nostro disco è diretto, spontaneo, tratta tematiche sociali senza peli sulla lingua. Per noi è più punk Johnny Cash che le bands contemporanee che si colorano i capelli e si atteggiano a super star. Chi suona secondo me –  dice Emanuele – indipendentemente dal genere che fa, deve avere a casa dischi  dei Ramones, Dead Kennedy’s, Clash e Angelic Upstarts altrimenti è meglio che cambi lavoro e si dia al giardinaggio!

 

I vostri testi trattano prettamente di esperienze personali e considerazioni su ciò che vi circonda, da cosa prendete spunto nella parte liriche?

Prendiamo spunto da ciò in cui crediamo: amore universale, fraternità, uguaglianza e ribellione.

 

This Is Core è una nuova realtà italiana e voi stessi possiamo definirvi una nuova realtà nazionale. Cosa vi ha spinto ad affidarvi a loro?

E’ stato amore a prima vista. Ci siamo affidati a loro perché hanno alle spalle anni di esperienza.

E poi essendo due nuove realtà ci aiutiamo a migliorare l’un l’altro.

 

Disco nei negozi, download digitale e via dicendo, quale sarà il futuro del mercato discografico?

Per quanto ci riguarda speriamo che torni il vinile. Ormai è palese, la risposta a tutto è Internet e quindi anche del futuro musicale.

 

Il fattore live è fondamentale per una band. Quando vi vedremo on the road sul suolo italiano?

Pensiamo che per marzo saremo pronti a stupirvi su i migliori palchi d’Italia e d’Europa.

Ma prima di ciò provare, provare, provare.

 

Come avete deciso di promuovere il vostro disco?

Con l’aiuto della This Is Core che ci fa anche da agenzia stampa. In radio grazie all’aiuto della Deuce Promotions di Londra che ci sta passando i pezzi in tutto il mondo. Ora abbiamo terminato anche il primo videoclip, così possiamo farci conoscere anche da un pubblico televisivo.

 

Progetti futuri?

Suonare in tutto il mondo. Partecipare a qualche buon festival europeo. Abbiamo già in cantiere altri 2 dischi, quindi suonareeeeeee. Mille grazie per l’intervista allo staff di Punkadeka, gli Skelters vi amano e un saluto a tutti i lettori.

 

 

 

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