SKA

…”possibile che in un periodo come questo in cui lo ska non se lo caga più nessuno, ci siano così tante bands che lo suonano?”. …
 

Poco prima delle vacanze di Natale mi è arrivato il consueto paccone da Deka, coi cd che avrei dovuto recensire, dopo essermi disperato ho aperto il pacco, e ho notato una cosa strana: l’80% dei cd che c’erano dentro (ed erano tanti), erano ska. Un sacco di cd ska, di gruppi che conoscevo e che no. Mi son detto “possibile che in un periodo come questo in cui lo ska non se lo caga più nessuno, ci siano così tante bands che lo suonano?”. Allora ho deciso di prendere tutti i cd, metterli insieme e parlarne in questo Speciale Ska.
Cominciamo (non tanto bene) con la classica compilation Reggae e Ska che ci arriva priva di foglio di accompagnamento, di cui quindi non vi so dire niente se non che inizia con due pezzi noiosissimi di Catwalk e Train to the roots. Si continua col solito mix di reggae e ska buono solo per i superappassionati del genere. Di tutto il cd salvo giusto i soliti, grandi, Working Vibes…il resto è tutto repertorio di antiberlusconismo trito e ritrito, melodie di fiati più o meno riuscite, registrazioni altalenanti nella qualità e pezzi reggae che se non sei fumato ti annoiano dopo due accordi. Per info: www.reskacompilation.it  Passiamo oltre.


Come diceva mio nonno, “via il dente, via il dolore” quindi prendiamo l’altro cd del lotto, che proprio non mi è piaciuto, cosìm poi passiamo alla roba buona. Trattasi dei <b<Lucy in the ska, di cui mi sembrava di aver già parlato tempo fa, sempre per lo stesso cd tra l’altro.Continuiamo decisamente meglio coi romani Shots in the dark, il loro Spaghetti skank! “è un album di original ska. Suona rigorosamente in levare, con rimandi al soul e all’early reggae, e prosegue duro e puro nel rispetto della tradizione “rude” giamaicana mai abbandonata dalla band” come recita la bio arrivatami. In giro dal ’99 gli Shots in The Dark hanno dalla loro una lunga esperienza live e in studio di registrazione, e si vede in tutti gli aspetti del cd: dalla parte grafica curatissima egli arrangiamenti delle canzoni, molto professionali. Un buon cd per gli amanti del genere, molto anni ’60, alcune soluzioni ricordano i grandi del genere: da Desmond Dekker agli Specials…pezzo migliore: Rising, dal sound tipicamente estivo.

I Rainska invece vengono da Teramo e fanno uno ska non particolarmente originale, ma godibile. Musicalmente è il solito misto di ska, rock, punk, reggae e rocksteady, però non posso dire che le canzoni siano brutte…ci sono dei ritornelli molto buoni e le solite buone parti di fiati, però appunto, il sound è vecchio e già sentito. Se non cercate niente di particolarmente innovativo, ma buono per le vostre feste di ex-adolescenti (devo ancora vederli degli adolescenti di oggi che ascoltano ska-punk), potete andare su www.myspace.com/rainska.Purtroppo lo ska è uno di quei generi che ha sempre bisogno di nuova linfa vitale, di nuove influenze, se no rischia di infilarsi in un vicolo cieco e di restare perennemente simile a se stesso, nella perenne riproposizione di clichè noiosi e stantii da parte di bands che non hanno molto da dire ma che amano cullarsi nella sicurezza di un sound che comunque diverte e attira persone anche se non ha veramente più niente di nuovo da dire. In questo senso i Makako Jump mi hanno veramente stupito…sanno di suonare un genere “vecchio”, ma sanno anche che è un genere che si presta facilmente al mix con gli altri generi (quali rock, funky, pop…), spesso con buoni risultati; i Makako Jump sanno anche che siamo nel 2009, e che ci sono altri generi musicali che attirano l’attenzione in giro, e sono dei gran furbi perchè pur senza alterare il loro sound buttano dentro elementi moderni quali un pizzico di rock, e la tipica ritmica di batteria indie rock con quel charleston aperto e chiuso che piace tanto agli indie rockers di oggi (ma che arriva dritto dalla dance anni ’70).A questo aggiungono delle ottime melodie di fiati e un songwriting miracolosamente fresco, con bei testi e melodie semplici ma efficaci, un tappeto di tastiera che aggiunge spessore e il gioco è fatto. Che poi sul cd ci siano Bunna e Papa Nico (Africa Unite), Dava e Lo Skandinavo (Vallanzaska), Faso (EELST) e un sacco di altri aggiunge spessore ad un prodotto già comunque buono.

Non fatevi scappare questo cd!Altra band che ha il pregio di donare nuova linfa a questo vecchio genere sono i TASSO ALCOLICO, che devo ammettere, col loro cd autointitolato mi hanno fatto proprio una bella sorpresa…conoscevo già i Tasso Alcolico, e la mia opinione è che il loro ska-punk fosse “onesto” ma niente di più. Invece il buon Jacca e soci hanno fatto una mossa molto intelligente, che molti altri non fanno: prima di buttare fuori un cd hanno imparato a SCRIVERE delle belle canzoni. Il buon Jacca e soci, fanno anche un’altra cosa molto intelligente: si sono stufati del classico ska-punk dalla solita struttura “strofa ska-ritornello punk”, e laddove il pezzo virerebbe in distorto, loro lo riarrangiano in chiave rock’n’roll anni ’50, creando un ibrido riuscitissimo tra ska adolescenziale e rock’n’roll; a questo aggiungiamo un’ottima maturazione nel songwriting, è abbastanza chiaro quindi che questo cd sia un piccolo capolavoro nel suo genere. D’altronde cose come il ritornello di “All’ombra”, l’opener “Discorsi inutili” e il riff iniziale della vecchia hit “Dimenticando tutto” (il pezzo più classicamente ska-punk del cd) dimostrano uno spessore che sinceramente non mi aspettavo. E’ più che evidente che i Tasso sono cresciuti a pane e Shandon, ma fortunatamente questa è una di quelle band che non si limita a copiare il sound di chi li ispira, ma lo evolvono…anche loro quindi meritano la vostra attenzione. www.myspace.com/tassoalcolicorocks 

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