Tra punk, attivismo e meteoriti abbiamo con noi l’esplosiva Miky che dai Paesi Baschi ci parla della sua band e della sua vita fino ad oggi. Sedetevi comodi.
Ciao Micky e grazie tantissimo per averci concesso l’intervista. Oggi poter avere contatto con gli artisti ha un valore maggiore per noi, ci fa sentire che chi crea musica non si è fermato e che tornerà presto sui palchi. A tal proposito, in Italia durante il lockdown (marzo/luglio) dopo una prima fase di stordimento l’underground si è attivato creando collaborazioni, raccolte fondi soprattutto per ospedali ma anche clubs e organizzazioni musicali. Ciò ha permesso di intessere rapporti che sembrano destinati ad essere duraturi. Potete raccontarci cosa è successo dalle vostre parti? Come ha risposto la scena?
Si, anche qui sono accadute cose simili. Qui si è creato un forte movimento spontaneo per dare visibilità e riconoscimento a tutti i lavoratori dello spettacolo (musica ,televisione, teatro, cultura, cinema ) e ovviamente anche per gli addetti ai lavori, tecnici luci, tecnici del suono, montatori dei palchi,ecc… il movimento si chiama M.U.T.E. Movilización Unida de Trabajadores del Espectáculo che esige al governo di riconoscere e regolarizzare i lavoratori del settore culturale prendendo provvedimenti urgenti e concreti. Qualcosa si sta smuovendo, ma è una dura battaglia.
Dalla pandemia in poi il governo italiano non ha mai considerato l’arte e la musica come una priorità (non che lo fosse prima) lasciando che tutta la struttura, dal live club ai grandi festival, decadesse completamente a causa della mancanza di aiuti economici. Solo nell’ultimo periodo c’è stata una reazione (riconoscere che il settore è in crisi) che però non sembra abbia segnato una svolta fondamentale. Cosa ci puoi dire della vostra situazione?
Anche qui la situazione è simile, niente aiuti economici, qui in alcuni posti, i più capienti vista la riduzione degli accessi possibili per mantenere la distanza, si potrebbero fare concerti con posti a sedere, ma la gente è depressa, quindi non è andata molto in porto questa opzione per ora.
Alleggeriamo un po’ il tiro (se così si può dire), parlaci del vostro ultimo disco, non ci fare mancare alcun particolare! A noi sembra parecchio incazzato al di là dei testi che non comprendiamo fino in fondo, è così?
Effettivamente! Sono testi di critica sociale, come sempre, però questo album è particolarmente incazzato. Non a caso la data dell’uscita del album è stata l’ 1 di Ottobre 2020 per far onore a ciò che è successo nel 2017 in Cataluña dove lo stato spagnolo represse la decisione popolare (il Referendum per creare la Repubblica indipendente Catalana) mandando polizia da ogni parte dello stato spagnolo con l’intenzione di aggredire i civili. Alta Traicion (Alto Tradimento) è il singolo che da titolo al disco e parla di questa situazione e di come arrestarono e imprigionarono le persone che organizzarono il referendum accusandole di delitto di tradimento, ribellione e sedizione .”No Son para mi” (Non sono per me) è il primo video uscito. Parla della Ley Mordaza, la legge che ha attivato l’anteriore governo di destra (P.P.) che protegge i corpi di sicurezza dello stato spagnolo impedendo proteste innanzi a qualsiasi abuso di potere. “Un Mar de Nombres” (Un mare di nomi) è in memoria dei giustiziati durante la guerra civile spagnola. Furono seppelliti in fosse comuni, una tematica storica.”El Artista de las Manos Rotas” (L’Artista dalle mani rotte) è un omaggio ad un anarchico che visse all’inizio del secolo XX che si dedicava a disegnare bombe. Rimase ferito per via dell’esplosione di una di queste, ma continuò a disegnarle e a fare vignette di satira politica.Un altro ideale forte che ci unisce come gruppo è il tema animalista, per questo nel disco non potevano mancare un paio di canzoni a riguardo. “Topsy” narra la storia reale di una elefante da circo condannata a morte con veleno ed elettrocuzione nel 1903. “Un paso Al Frente” (Un passo al fronte) è un chiaro omaggio a tutti coloro che lottano e hanno lottato per i diritti degli animali giocandosi salute, pelle e libertà.Per quanto riguarda l’aspetto ecologico nella canzone “La Tumba” (La tomba) parliamo di un deposito nucleare degli U.S.A. in un’isola del pacifico che sta creando disastri ambientali per via delle fughe di materiale radioattivo.Affrontiamo con rabbia la tematica femminista nel pezzo “Es Terrorismo” (È Terrorismo) che parla delle prevaricazioni del patriarcato come un atto terrorista nella nostra società.”Muros de Cristal” (Muri di Cristallo) parla di come le droghe creino illusioni e impediscano alle persone di essere attive e di lottare per i propri diritti e ideali.”Juntas otra vez” (Ancora Assieme) parla dell’amicizia, dell’unione, della fedeltà, e come mai in questo momento si ha bisogno di sentire vicine le persone che amiamo. Senza saperlo abbiamo scritto pre pandemia un pezzo che parla del momento nel quale torneremo a stare ancora assieme, abbracciarci, brindare. Non c`è nulla che possa rompere certi vincoli, senza più catene e liberi di stare ancora assieme. Arriverà! Forza!In mancanza di live stiamo sfornando video di quasi tutte le canzoni del nuovo album, non possiamo stare con le mani in mano.
Per chi non vi conoscesse (credo pochi) facci una veloce cronistoria della band.
Pochi ci conoscono in Italia per l’esattezza (ride)Gli Shöck nascono nel Settembre 2015 a Bilbao (Paesi Baschi is not Spain!), dopo il mio trasferimento da Milano. Il gruppo nasce dalle ceneri di diverse band; No Relax, Mundo Matadero e Destierro mantenendo una contaminazione delle radici punk dei Paesi Baschi, culla di gruppi come MCD e RIP. Nell’Autunno 2017 entriamo al The Rockstudios (Bilbao) con il produttore Carlos Creator ai comandi. ne viene fuori un album di dodici canzoni punk, a volte melodiche e altre più aggressive, che lascia intravvedere influenze di gruppi classici come Sex Pistols, Generation X o più attuali come Criminal Damage e Vicious. All’interno del disco si miscelano temi personali insieme a tematiche più sociali. Problemi ambientali, la classe politica, l’animalismo, i conflitti di genere, lo sfruttamento dei lavoratori. Nel 2019 Nando (chitarrista dei catalani Batec) si unisce al progetto come nuovo chitarrista. Dopo il primo album e il tour nazionale ed europeo, nel 2020 poco prima del lockdown siamo tornati al The Rockstudios per il secondo e ultimo album.
Micky la conosciamo tutti, questo è sicuro. Ci racconti la tua storia musicale degli ultimi anni?
Beh, “tutti” esagerato! Ho iniziato con le Bambole di Pezza, ero giovane, alcolizzata, selvaggia, femminista e spensierata; poi No Relax , tutto magico, più di 10 anni di dischi e tour con il mio compagno di allora Joxemi (per chi non lo sapesse chitarrista e fondatore degli SkaP), sembra di ricordare un film. Che vita ragazzi! Mi sono sbizzarrita in tutti i colori della mia creatività musicale con tematiche principalmente sociali. Girando il mondo, ho suonato nei posti più rancidi (nei peggior bar di Caracas!) e poi in stadi o Plazas de Toros davanti a mille mila persone, e sono sempre la stessa donna capace di lavorare un un bar punk di Bilbao lavando cessi e vomito se necessario. Diciamo che sono andata un po’ al contrario rispetto ai normali percorsi di un artista nel circuito alternativo. Di solito si inizia giovani e incazzati con mille ideali e poi con gli anni ci si calma e anche musicalmente si rilassa il sound, magari andando più sul commerciale. Non è stato il mio caso. Gli ideali sono gli stessi di sempre, ma musicalmente sono molto più incazzata ora, perché non vivo più nell’illusione adolescenziale del cambiamento. Vedo quello che mi circonda e non mi adeguo, sono una disagiata cronica. Persisto con la musica di denuncia e attraverso gli Shöck mi sento pienamente realizzata, perché è esattamente coerente con quello che per noi quattro significa punk. Anarchia, antispecismo, femminismo, antifascismo. Questo non è un gruppo con cachet, questo non è un gruppo di punk rock commerciale, questo non è un gruppo con il manager. Tutto D.I.Y. facciamo tutto noi, siamo un gruppo politico. Ammetto che con i miei anteriori gruppi mi mancava sempre un pezzetto per sentirmi coerente. Ma Bilbao è stata la mia chiave. I Paesi Baschi Terra di lotta, di resistenza, di cultura, mi insegnano tanto quotidianamente. Ammetto di essermi vergognata di me stessa in più occasioni nel confrontarmi con la cultura basca. Poi la scena musicale alternativa italiana fa soffrire, io sono scappata in tempo. Di mondo ne ho girato e posso dire che in Italia la gente può essere davvero stronza. Tanta cattiveria , critiche distruttive, invidia, disinteresse, lamentele, maschilismo. Robe impensabili in un ambiente alternativo dove gli ideali dovrebbero essere ben altri. Il circo di plastica e sadismo non fa per me. Io me ne sono andata, ma vedo i miei amici musicisti in Italia e li vedo soffrire per questa situazione davvero mortificante e priva di meritocrazia. Ci sarebbe da vergognarsi. Questo in moltissimi altri paesi non è proprio concepibile. Il rispetto, l’appoggio, la stima sono sovrani tanto da parte del pubblico come da parte dei colleghi degli altri gruppi, e le critiche sono costruttive. Qui si dice COMPAÑERISMO. La scena punk in Italia per il significato che associo a questo genere è un po’ morta, anche se ammiro chi cerca di star con il collo fuori dal fango (per essere fine) e ricrea con tanto sforzo situazioni di solidarietà e unione socio culturale nella scena e devo dire che forse negli ultimi anni grazie a pochi gruppi e locali un po’ di speranza c’è. Ho un altro gruppo qui a Bilbao di musica RnB, Jump Blues, per semplificare Rockabilly con l’aggiunta del Sax. Ci chiamiamo Micky & The Buzz e presto uscirà l’album. Sono non già un paio di anni che suoniamo e tra le nostre esperienze abbiamo avuto la grande fortuna di poter suonare come gruppo spalla dei grandi Stray Cats. Ho un’ anima Rock’n’Roll, blues e swing nata durante l’infanzia ed ereditata da una famiglia di ballerini di Boogie Woogie, musicisti dei Ribelli di Celentano, Iannacci e Gaber. Sono venuta fuori strana forte! (Confermiamo)
Quali sono gli ideali che vi portano ad essere una band che compone, incide e da alle stampe un disco? Detta così sembra scontato ma in realtà negli ultimi anni assomiglia più ad una missione, è così anche per voi?
Lo è!! Come al solito ho praticamente già risposto prima (ride)
La scelta di cantare in castigliano è sicuramente naturale per voi (potremmo definire gli Shock una band basca con una cantante italiana), non ti è mai venuto in mente di comporre in madre lingua anche solo una canzone? Se penso ai cantanti anglofoni che si trovano in Italia so di per certo che ognuno di loro canta in inglese senza nemmeno pensarci all’italiano. Secondo te è anche un fattore culturale?
Con i No Relax ho speso tempo e denaro per fare quasi tutti i dischi nelle due versioni, con gli Shöck non ne vedo la necessità, come del resto abbiamo suonato in Germania e Inghilterra in castigliano senza inglesizzare nemmeno una parola. Però posso dire che spesso e volentieri abbiamo fatto una cover dei miei amati Kina (Questi Anni) o di Uniplus (Maledetto Rock).
Oggi il punk rock sta incontrando nuovi ideali (solidarietà, lotta alle differenze di genere, sensibilizzazione ecologica e diritti degli animali per fare alcuni esempi) e rivitalizzandone altri più storici (attenzione verso chi subisce regimi ingiusti, contrasto delle destre nazionali) senza perdere quella sua connotazione festaiola a volte edonista. Secondo te è questa la sua caratteristica? Può essere che resti vivo per questa capacità di progredire?
Come dicevo prima per me il punk per lo meno a Milano è morto con il VIRUS, anche se l’hc punk italiano ha mantenuto vivo quello spirito fino agli anni 2000. Poi per carità sono cresciuta con gruppi di quello che io chiamo punk rock (faccio molta distinzione tra hard core punk e punk rock) che mischiavano atteggiamenti sociali con voglia di fare festa e demenzialità. Mi sembra fantastico che ci siano sempre più contenuti mantenendo la freschezza festaiola tipica del punk rock come del resto facevo io con le Bambole e un più seriamente nei contenuti come accadeva con i No Relax.
Ultima domanda e poi non ti tediamo più. Secondo te cosa ci aspetta dopo tutta sta storia? Come diceva il poeta M. Mc Fly diventeremo degli stronzi?
Ci aspetta quello che ci meritiamo, non siamo in grado di pensare con la nostra testa, ma ci rode che lo facciano per noi. Siamo pigri, ci lamentiamo senza aver voglia di muovere un passo. Non ho una buona opinione della razza umana. Che poi nei rapporti interpersonali siano fiduciosi e positivi è una delle tante contraddizioni della mia specie. Diciamo che a tratti, tra una merda e l’altra siamo davvero stupendi. Detto ciò attendo comunque l’arrivo di un meteorite a cui sopravviveranno solo gli animali (qui ride di gusto)
Gli Shöck stanno lavorando ad un nuovo singolo con relativo video, l’argomento è duro e attuale, presto potrete vederlo attraverso i loro canali. Intanto segnatevi i loro link e beccatevi l’ultimo video pubblicato!!
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