Gli Shandon sono tornati con una formazione parecchio rimaneggiata e sfornano subito un nuovo album, 12 anni dopo SixtyNine.
Back On Board, come si capisce già dal titolo e dalla copertina, è incentrato sullo skate (una cosa un po’ insolita per band con tanti anni di attività alle spalle).
Infatti la prima traccia, Tony Alva, parla dello skater di Dogtown membro degli Z-boys, ed è una delle canzoni col ritmo più alto del disco.
E’ incalzante e ti proietta subito nella nuova dimensione di questa band. Seguono tracce più leggere e spensierate, come Heart Attack ,Vuoto e The Miracle, molto reggae e ska, anche rispetto agli standard settati dalla band.
Se vi aspettate pezzi come Bad Smell o Legacy, mi dispiace dirvi che troverete poca affinità con questo disco; è anche vero che a (quasi?) 40 anni è normale non essere più incazzati come a 20. Nonostante questo, i pezzi veloci non mancano, su tutti metto Landed (anche qui si parla di trick di skate) e Festa. Sono presenti anche due cover: Locked Out of Heaven dei Bruno Mars e Proud Mary dei Creedence Clearwater Revival, entrambe reinterpretate a suon di trombe e pennate all’insù.
In sintesi è un disco maturo e più elaborato dei precedenti, anche se credo che per gustarselo al 100% bisogna dare un orecchio anche alla “vecchia discografia”. Buontornati Shandon!