"05/05/08
Stamane all’alba, una quantità smodata di energumeni in divisa in assetto da guerra, capeggiata dalla digos di Cesena e Forl, occasionalmente supportata da pompieri, accalappiacani, operai dell’ENEL, facchini, muratori e giornalisti, ha restituito al Confino Squat la sorte che allo stabile sarebbe toccata se un gruppo di persone per 8 anni non l’avesse tenuto in vita: MACERIE.
Uno stabile vuoto, murato, e prossimo alla demolizione infatti la ragionevole risposta dell’"assistenzialista e democratica" cittadina di Cesena a coloro che da sempre rivendicano il diritto ad una casa e ad uno spazio di libera espressione. Risposta ancor più decisa, qualora gli individui in questione non siano avvezzi a sottostare ad intrallazzi, sotterfugi, ed ammiccanti strizzate d’occhio e strette di mano che il potere progressista, nella sua incessante smania di controllo, di tanto in tanto ripropone.
Così, dopo tre quarti d’ora di resistenza sul tetto, le strade che permettono ai solidali di raggiungere il luogo bloccate da pattuglie e camionette, i cani sedati ed in alcuni casi anestetizzati, lo sbirro tenerello che arranca su una scala per "dialogare amorevolmente" con i ragazzi, ci si rende conto che rimane ben poco da fare.
Poco da fare per mantenere liberato l’edificio, s’intende.
Certo, perchè se lor signori credono, una volta cancellato uno spazio, di aver estirpato da una città il virus irrefrenabile della rivolta e l’innata, esasperata passione per la libertà bhè, sappiano che oggi hanno vinto soltanto la misera mano di un poker destinato a durare fino al giorno in cui non esisteranno più gabbie, nè fisiche nè mentali, fino a quando l’ultimo vincolo gerarchico non sarà spezzato, fino a quando ogni individuo non potrà vivere libero senza delegare ad altri le proprie scelte.
Torniamo oggi, con ancora più forza, a ribadire che le idee non si sgomberano, che quattro pareti murate in poche ore sono solo il contenitore di una forza prorompente che nessuno in grado di dominare.
Ieri eravamo Al Confino, oggi siamo ovunque. Oggi Al Confino ovunque.
Approfittiamo per esternare un sentito applauso al sindaco Giordano Conti, all’assessore Gualdi che ha prontamente firmato l’ordinanza, a tutti gli onesti "lavoratori" che hanno preso parte a questa maxi-operazione di sicuro ampiamente organizzata, ricordando loro che, in ogni caso… NON hanno risolto il problema.
Nella bigotta e perbenista Cesena, quel caro tassello di legalità che manca al tanto ambito controllo sociale, non lo avranno.
Nè ora nè mai.
AL CONFINO SQUAT,
OVUNQUE E COMUNQUE"
La 2 Giorni dell’AUTOPRODUZIONE ridimensionata a causa dello sgombero del Confino.
Nuovo Programma:
VENERDI’ 9 MAGGIO
allo Spartaco
v. Chiavica Romea (Ravenna)
Benefit per il CONFINO
dalle 17:00 Aperitivo Cena Vegan Presentazione INFO e discussione situazione Al Confino
Concerto con:
Eat You Alive+When Season Change+ED
SABATO 10 MAGGIO
allo SPARTACO a Ravenna
v. chiavica Romea
ore 12:00 INCONTRO E PRANZO VEGAN
ore 14:00 INIZIATIVE CONTRO LO SGOMBERO DEL CONFINO
ore 20:00 Cena Vegan coi Pirati
ore 23:00 serata DJ ALL NIGHT LONG
disponibilità per passare la notte porta sacco a pelo e stuoino
DOMENICA 11 MAGGIO
al Casello Oasi Squat
v. Aiei n.2 Savio (RA)
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Il Confino come luogo fisico da ieri non esiste più. I muri che per tanti anni sono stati il contenitore di una magia così bella sono stati chiusi e cementati. Non starò ad imprecare contro questo o quel farabutto per quel che hanno fatto, le parole a fatica potrebbero esprimere quel che provo per loro. Voglio usare queste poche righe per una semplice constatazione: ieri avranno distrutto fisicamente il luogo che era il Confino ma dentro, mentre le file di mattoni venivano alzate sulle finestre, mentre ci venivano portati via luoghi in cui siamo cresciuti per così tanti anni, in quei precisi momenti gli stessi muri, ogni singolo volantino appeso al muro, ogni granello di polvere venivano ricostruiti dentro ognuno di noi. Il Confino che porto in cuore è lo stesso di sempre, animato dalla sua inconfondibile atmosfera amichevole e confortevole, in cui le idee e la voglia di creare restano ancorate alla sua inimitabile identità. Dentro ognuna delle persone che erano li ieri mattina c’è un piccolo Confino, dentro ogni individuo che ha partecipato anche solo ad un’iniziativa c’è un piccolo Confino, un ricordo di quel grandissimo luogo che ha sempre posto le persone e le loro idee avanti tutto, che non è mai sceso a compromessi col dio denaro, che ha sempre appoggiato pratiche di libertà e amicizia. Il confino non esiste più, il Confino è ora dentro tantissime persone e risplende come non mai, bello come è sempre stato. Lo vedevo negli occhi di tutti, insieme alla tristezza cresceva la consapevolezza di aver sempre fatto la cosa giusta. Era negli occhi ed ora è scritto nel sangue. Ancora una volta mi trovo a ribadire che i muri non fermano la volontà… semplicemente non possono farlo. Le idee vanno ben oltre. Siamo già oltre a quel che è successo ieri. Il Confino è stato, è tutt’ora e sarà per sempre parte integrante della storia della mia vita e il suo valore è per me inestimabile. Il Confino non esiste più, il Confino è ovunque.