Split tutto in italiano quello che vede protagonisti ipionieri SEED’N FEED ed i bresciani BLAKE. Una sorta di confronto tra il nuovoche avanza e uno dei mostri sacri della scena alternativa italiana.
I primi 5 brani sono semplicemente dei brani alla SEED’NFEED. Inutile fare paragoni o cercare similitudini. Questa band nel corso deglianni è riuscita a sperimentare e trovare un sound tutto suo. Testi emozionanti(vedi ad esempio la ballata “Sveglio” che parla della responsabilitàdi diventare padre) ed una voce penetrante che ti ammalia passo dopo passo.Chitarre pesanti (come non pensare all’incedere roboante di”Noddegamra”) ma delicate al tempo stesso. “Lungo lastrada” è melodicamente perfetta, amorevole, limpida mentre l’atmosfera sifa più cupa, grigia, frustrata in “Lo scopo” e”Contro-natura”, dove si intravede anche qualche venatura hardcore.
Se amate (come il sottoscritto) un capolavoro come”Modulo 25″ sapete benissimo di cosa sto parlando. Una band che siama o si odia. Io sono andato anche a ripescarmi in questi giorni l’mp3 di“R’N’R girl”, brano acustico uscito tanto tempo fa scaricabile sul sito dellaband. Quanto tempo. Stesse sensazioni.
Difficile quindi tenere testa ai livornesi ma gli sparring-partnerBLAKE, dimostrano fin da subito di non temere il confronto. A pochi mesidall’uscita dell’album “I was young in the 90’s” ci rivengonoriproposti 5 brani tratti dall’album citato ma con testo in italiano. Rispettoai colleghi le chitarre sono più aperte, il ritmo più serrato (come ad esempionel brano “Il futuro non è scritto”), le melodie più serene, più punk-rock allaFace to Face per essere chiari. La voce di Matt, che in parte ricorda quella diLore, interpreta egregiamente delle liriche altrettanto riflessive e mostratutte le sue potenzialità nel brano finale “Nell’immensità”.
Una risposta a chi è convinto che i gruppi italiani sianosolo Finley, Lost e compagnia cantante.
Un disco che va oltre le dichiarazioni di intenti. Sapete acosa mi riferisco…
Voto: 7½/10