MARIA CERVI NON C’E’ PIU’
Ieri notte è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari Maria Cervi, figlia di Antenore Cervi e testimone attivissima della famiglia martire della Resistenza. Un malore improvviso l’ha stroncata nella sua casa di Campegine.
Maria Cervi era da tempo il punto di riferimento e la principale animatrice dell’attività dell’Istituto Cervi, l’ente morale che da più di trent’anni porta avanti la memoria di Papà Cervi e dei 7 contadini-partigiani.
La sua figura, ormai testimonianza di livello nazionale, è tra le più rappresentative dell’antifascismo, portavoce di una storia che è diventata patrimonio collettivo per tutto il Paese.Maria Cervi ha dedicato la sua vita alla memoria: dei bambini di Casa Cervi, al momento della cattura dei familiari da parte dei fascisti, era la più grandicella. Nove anni appena, ma tanto è bastato a imprimere indelebilmente le drammatiche sequenze di quella notte di sangue e barbarie nella sua mente. Cresciuta, ha da subito affiancato il nonno, Alcide Cervi e le vedove dei sette fratelli per intraprendere un lungo percorso di testimonianza e narrazione che ha sempre visto la cascina del reggiano come luogo di memoria centrale nella religione civile dell’antifascismo. Tutto questo mentre intrecciava alla sua attività testimoniale l’impegno politico e per la propria comunità a tutti i livelli.
Instancabile attivista e animatrice della vita pubblica attorno al Museo Cervi, negli anni Maria è diventata nei fatti la portavoce di una famiglia straordinaria ed emblematica della Resistenza italiana. Ha portato la voce di questa piccola grande storia locale in ogni contrada e in ogni angolo in cui erano riecheggiati i nomi e i volti di Papà Cervi e dei suoi sette figli. E’ stata indubitabilmente la principale artefice della crescita dell’Istituto Cervi come istituzione culturale a livello nazionale, e della rinascita del Museo Cervi come accreditato luogo di memoria per tutto il Paese. Ambasciatrice di una memoria che aveva da tempo lasciato indietro la retorica e la pura commemorazione per incontrare i giovani, i gli studenti, le comunità, ben piantata nel presente e consapevole del proprio ruolo, Maria Cervi ha costruito pazientemente insieme ai tanti amici, alle associazioni e alle istituzioni, una fitta rete di rapporti umani prima ancora che formali, al servizio dell’identità antifascista della nazione.
Benchè fosse da anni ormai un personaggio pubblico, Maria continuava il proprio servizio di volontaria a Casa Cervi, accogliendo gruppi e scolaresche non appena ne aveva la possibilità. Proprio ieri, poche ora prima di morire, era al Museo insieme ad un gruppo di visitatori, a portare la sua testimonianza nelle sale di quel luogo di memoria che ha contribuito in maniera decisiva a plasmare.
Se ne andata regalando al suo pubblico, all’Istituto e alla Casa dei suoi genitori l’ultimo saluto e l’ultimo racconto, facendo quello che ha amato fare la per tutta la sua operosa vita: raccontare la Resistenza e i suoi valori attraverso lo specchio della sua famiglia di contadini patrioti.
Maria Cervi era nata nel 1934 a Campegine, prima dei nipoti di Papà Cervi. Lascia il marito Giovanni, le figlie Anna e Silvia.
L’Istituto Alcide Cervi, insieme alla famiglia e alle istituzioni locali, comunicano che presso il Museo Cervi di Gattatico, via F.lli Cervi 9 (RE), verrà allestita nella giornata di domani martedì 12 giugno la camera ardente nella Sala Genoeffa Cocconi.
Le esequie in forma pubblica si terranno nel pomeriggio di mercoledì 13 giugno, a partire dalle ore 15,00 alla presenza del sindaco di Roma Walter Veltroni, amico personale di Maria Cervi e dell’Istituto da lunghissimo tempo. La commemorazione avrà inizio presso il Museo Cervi, e successivamente il corteo funebre si trasferirà a Campegine, per l’omaggio del sindaco e della cittadinanza davanti al monumento dedicato ai sette fratelli.