A tre anni da “Unconsciounsly Confined” che nel 2002 ha segnato l’abbandono di Rodrigo Alfaro alla batteria per dedicarsi esclusivamente alla parte vocale, i Satanic Surfers pubblicano “Taste the poison”, con il quale tornano al formato di songs che caratterizzava i vecchi lavori.
Se nel precedente album avevano infatti puntato sull’immediatezza, con brani molto più brevi del loro solito, in questo lavoro uscito negli ultimi mesi del 2005 tornano a proporci pezzi che in molti casi superano i 3 minuti.
False ambitions, Blood on the sidewalk, Lead us to the gallows, Rise, gli episodi più riusciti, e non c’è che dire, si tratta di brani ottimi, molto curati nel songwriting, che dimostrano una maturazione e un gusto melodico assolutamente fuori dal comune.
Le basi ritmiche sono quelle a cui ci hanno sempre abituato, il batterista Samsonowitz è un vero e proprio treno.
Quello che salta subito alle orecchie è una maggiore attenzione negli arrangiamenti, che purtroppo in alcuni episodi si traduce in un rallentamento considerevole in velocità e potenza.
E mentre da un lato cercano di ricordarsi chi sono con le parti più urlate di Rodrigo, dall’altro sembrano prediligere un approccio più morbido e “nuovo” alle canzoni.
E’ assolutamente un ottimo album, ma voi dai Satanic Surfers cosa vi aspettate?
Io l’hardcore tiratissimo e melodico di 666 Motor Inn e Hero of our time. E in questo disco, purtroppo, di quelli, è rimasta solo l’ombra.
Tracklist:
1. Callousness 2. Who Prospers? 3. Weight On My Shoulders 4. False Ambitions 5. Stranglehold 6. Blood On The Sidewalk 7. Lead Us To The Gallows 8. U+I R 1 9. Restless Anger 10. Down In Fire 11. One By One 12. Malice & Spite 13. Rise