Scrivo della seconda edizione del Rock Fights Cancer con un ritardo degno di chi ha votato la Meloni, seratissima organizzata da Out Of Control e che mai come quest’anno ha avuto una serie di sfighe che minerebbero la sanità mentale del 99% della scena…come l’anno scorso la 3 giorni di musica e soprattutto solidarietà si fa verso metà settembre, e quest’anno l’ultima giornata casca proprio il giorno del mio 41esimo compleanno, così le mie donne che sanno quanto adori la musica, come regalo mi accompagnano per a tutte e 3 le serate!
Il primo giorno siamo solo e la mia piccolina perché mia moglie ha il turno di lavoro, arriviamo appena dopo cena alla tensostruttura comunale perché so che ci saranno i figli di Reb ed Elena, coi quali Camilla è molto amica, infatti appena arriviamo si fionda da loro e la rivedrò solo quando avrà bisogno di bere o mangiare qualcosa, io intanto inizio il portinariato spintissimo coi ragazzi della crew, anche loro per stasera non si aspettano molta affluenza, suoneranno i Linea ed i Rootical Foundation, ed in effetti di gente ce n’è veramente poca, ma so che in giro, come per tutto il fine settimana, c’è organizzato di tutto anche a pochi chilometri, e come tutti abbiamo potuto constatare la gente ai concerti è sempre la stessa che c’era prima della pandemia, mentre quelli che si lamentavano della mancanza di concerti e socialità sono sempre dietro la tastiera a scrivere. Comunque le risate ed il buon umore non mancano mai, e tra una birretta e mille risate è già il momento di vedere all’opera i Combat Rockers milanesi, formazione che vede ormai in pianta stabile la tastiera di Fabio e me in prima linea assieme agli immancabili Stefano e Nadia, i giovani sono come sempre perfetti ed emozionanti, “ossigeno” è la mia canzone ed ascoltarla dal vivo ha sempre quel sapore particolare, poi ogni pezzo è un pezzo di cuore che conosco a memoria fino alla cover “i fought the law”, per un gran finale che arriva sempre troppo presto, e lasciano spazio all’unico gruppo della manifestazione che conoscevo solo di nome, mai visti ne sentiti e sono rimasto a bocca aperta, un sound profondo ed incredibile, una presenza scenica da paura, delle coriste con una voce pazzesca per più di 1 ora di reggae che pareva di stare a Kingston, giù il cappello per Teo ed i suoi Rootical Foundation, e grazie per averci fatto sentire una profondissima “redemption song”.
Il secondo giorno mi aspetto di trovare la fila da Robecco, con i nostri amici compaesani arriviamo all’ora di cena, ci sono già i mostri che si aggirano per il pit, noi mangiamo qualcosa e ricomincia il portinariato allargato, stasera torno a quando avevo i capelli perché i Derozer sono stati tra i primissimi gruppi punk che ho conosciuto e visto dal vivo, la gente in effetti arriva e già con i Discomostro, gruppo che credo sia tra i migliori del panorama Hardcore italiano, perlomeno per me è così, qualcosa nel pit si muove, il buon Carlame e soci sono delle vere macchine da palco, precisi e devastanti col disco nuovo che se su vinile è una bomba, dal vivo è ancora meglio ed il pubblico assorbe tutto e si scalda a dovere; poi tocca ai Rozzi, era da un pezzo prima della pandemia che non li vedevo, ma non perdono smalto nemmeno se li freghi con la carta vetrata, sti eterni ragazzini incendiano il pit con le hit dell’ultima fatica “passaggio a nord est”, mixate coi loro cavalli da battaglia che mettono d’accordo tutti, dita puntate e body surfing, sing-a-long e pogo a rotta di collo, ad un certo punto mi tocca mollare la reflex e buttarmi in mezzo perché era davvero troppo tempo che non cantavo “144”, “bar”, “alla nostra età” e “branca day”, finalmente un po’ di movimento per sto Rock Fights Cancer, che si merita tutta la partecipazione possibile.
A fine serata è quasi mezzanotte, qualche malandrino si ricorda che è la mia festa e praticamente tutta la crew di Out Of Control mi salta in testa per farmi gli auguri, grazie fiöi, mi avete fatto commuovere.
Prima dell’ultima serata Amanda, Maurizio e io abbiamo organizzato un torneo di pallacanestro 3vs3 con annessi concertini acustici, ma parleremo successivamente di quanto successo all’edizione #0 dello Slam Punk (spoiler: FIGATA!!!!). Finito di giocare, felice come un bambino davanti alla Lego prendo la strada che da Melzo porta a Magenta, c’è un traffico indegno e impiego quasi 2 ore, con le donne indurmente sul sedile, però ormai siamo arrivati e giunge purtroppo la notizia che i Bull Brigade devono dare forfait, al loro posto suoneranno i Guacamaya ed io sono contentissimo perché li adoro, quindi dopo aver approfittato della doccia e della squisita cucina ci mettiamo ad ascoltare il Fat Mike di Corbetta, Andy l’abbiamo visto già parecchie volte con la sua chitarra acustica e le sue storie, colpisce sempre al cuore ed è un piacere ascoltarlo, procuratevi “fine thanks” e ditemi se non ho ragione! Poi dopo di lui salgono Reb e soci con la formazione già vista alla serata per Gnappo, hanno un tiro micidiale grazie alla precisione e foga del Cannuccia, la voce di Reb è potente e ben supportata (anche nella vita, ti capiamo e ti abbracciamo sorella) da Elena, e da Teo e Ciacki, gli ultimi arrivati che per quanto vedo e sento hanno capito perfettamente lo spirito e la direzione della band, portando ottime note; spazio alle cover “giuste”, gli Atarassia Gröp li conosciamo tutti e tutti ci fiondiamo vicino al palco per cantare a squarciagola, finisce così il loro concerto, tra applausi, birrette e tanti sorrisi. Ultima band della manifestazione, i Sud Disorder li considero un patrimonio inestimabile della scena, li ho visti poche volte dal vivo, una volta in un parcheggio del forum di Assago, al gelo di fine ottobre e con poca luce, ma hanno comunque dato tutto quello che avevano dentro, ed anche le altre volte hanno sempre sputato l’anima per dire come la pensano, oggi non sono da meno, e anzi vista l’importanza del concerto li ho sentiti urlare un po più forte, le due voci di Gigio e Serena garantiscono un impatto da paura ed i musicisti, a proposito complimenti al nuovo chitarrista, sanno come creare quel caos preciso ed affilato. Ad un certo punto Davide annuncia che la prossima canzone, quella che tutti stanno aspettando e che tutti sanno a menadito, la dedicheranno a due bimbe che li hanno fatti emozionare, qui mi assumo tutta la colpa perché qualche mese fa ho mandato a tradimento a Gigio un video di Camilla e Melissa, la figlia di Elena e Reb, che cantano “senza amor non vale nulla”, e niente ho fatto fatica a cantare, giuro.
Su “poison city iron front” si conclude la seconda edizione del Rock Fights Cancer, dove mi sono divertito tantissimo ed ho visto delle band importanti, persone eccezionali sopra e sotto il palco, professionisti seri che sul palco si divertono e sanno coinvolgere anche se davanti vedono il fonico e poco altro. Però purtroppo non è finita, perché poche settimane fa ho scoperto che tra le mille sfighe è stata rubata anche della strumentazione ad Out Of Control, proprio durante queste serate, ora io non riesco ad immaginare chi ha avuto il coraggio di fare questo, ma minchia…
Per cui ragazzi, la situazione è abbastanza grave, il video di Out Of Control che manda l’S.O.S. l’avete visto tutti, loro da quando li conosco non hanno mai chiesto nulla, nemmeno pubblicità che qui da noi, che come ben sapete tutti, è gratuita e per tutti in egual misura, quindi fategli/fatemi/fatevi un piacere e partecipate a sta raccolta fondi, ne guadagniamo tutti.
SOS OUT OF CONTROL – PRODUZIONI DAL BASSO
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