“Questa compilation non è per fare profitti: è per fare la differenza”; questa la frase che campeggia nel booklet del primo volume di “Rock Against Bush”, compilation realizzata da quel pazzo di Fat Mike per promuovere l’adesione al voto, ovviamente contro Bush, in America a supporto del sito www.punkvoter.com.
L’adesione all’iniziativa ha dell’incredibile, anche perché viene difficile trovare aggettivi diversi quando si riesce a radunare bands del calibro di Social Distortion, Offspring, Sum41, Ministry e via elencando.
Da segnalare inoltre che la maggior parte dei gruppi coinvolti ha fornito brani inediti o rarità assortite: dalla band di Dexter Holland che ha ri-registrato, cambiando le liriche, “Tehran” trasformata per l’occasione in “Baghdad” fino ai Get up Kids, passando per Nofx e Rise Against che non si sono di certo risparmiati in “Give It All”.
Ventisei brani che spaziano così dal metal al pop rock, dallo ska all’hardcore e che hanno come denominatore comune la volontà di risvegliare le coscienze sopite del “giovane americano medio” che, con il suo astensionismo, ha permesso a colui capace di rischiare la vita per un salatino di traverso di diventare la più importante persona del mondo. In allegato, come se non bastasse, trovate anche un dvd, ben curato ma ostico per chi non è english-friendly, con documentari sulla guerra in Iraq, divertenti spot anti-Bush e pure un monologo di David Cross, irriverente comico d’oltreoceano.
La qualità musicale è ottima -vi consiglio assolutamente l’ascolto di “The Expatriate Act”-, l’idea condivisibile al 100%, la realizzazione rasenta la perfezione ed i soldi, comunque pochi in quanto siamo intorno ai 14euro, sono per una causa giustissima che riguarda TUTTI NOI.
Che aspettate?