Tornano i Ringworm con un disco che non tradisce le loro peculiarità: trash metal misto ad hc violento e con qualche spunto post-hc, caratterizzato da una batteria costantemente sul doppio pedale, chitarre molto distorte e piene di gain, voce sulla scia dei venerati HateBreed.
Il gruppo di riferimento possono essere proprio gli HateBreed, anche se i Ringworm ci aggiungono qualche parte di chitarra solista in più. A parere personale il risultato è un lavoro senza dubbio piacevole anche se non originale, sia sul piano delle composizioni che della qualità del suono. Chi ama e predilige, senza troppe pretese, voci urlate, batteria rullante e chitarre ritmiche senza una solista di spicco, apprezzerà questo lavoro, che sarà ispirare nell’ascoltatore la giusta rabbia e adrenalina.
I brani, pur essendo sulla scia del metal, rimangono brevi e intensi, in particolare molto belle le tracce “Justice replaced by revenge” (che da il nome al disco), “No one dies alone”, “Devil’s kiss” e “No more heroes”, queste ultime due con qualche accenno melodico (anche se è sempre una parola grossa, quasi una bestemmia, chiamare melodici i suoni dei Ringworm).
Bello il lavoro grafico, tanto di cappello, direi un particolare importante che da qualche punto in più all’intero progetto.
La Victory Records continua comunque a sostenere una delle migliori realtà del trashhc presenti, non aspettatevi la meraviglia da questo lavoro ma di certo non dormirete all’ascolto e se siete un amante del genere andate tranquilli all’acquisto.