Anche per quest’anno i ragazzi di Out Of Control hanno voluto tenere vivo il ricordo di quel ragazzone dal cuore d’oro che manca come l’aria in sto mondo difficile, e l’hanno fatto con la solita semplice formula, ovvero band di amici che piacevano al caro Gnappo e la sensazione di essere ad una rimpatriata più che ad un concerto, cosa che mi piace assai, e devo dire che dal lato prettamente musicale il roster proposto per le due giornate è da leccarsi i baffi, ma siccome per queste serate è l’ultima cosa che mi passa per la testa, vi racconto solo che nonostante la defezione dei Gang le due serate sono state molto emozionanti, se vogliamo anche divertenti, perché tanti amici non li vedevo da tempo ed ho passato molto tempo fuori nel cortiletto a chiacchierare, sono stati momenti di autentica aggregazione, sotto al palco, al bancone, a tavola davanti ad un buon piatto di pasta, momenti in cui il nostro Damiano è sempre stato lì, col suo sorriso e la sua faccia rassicurante, con un birra fresca in mano a parlare di tutto.
Purtroppo per me è un periodo in cui sono molto indaffarato su tutti i fronti, ed essendo passato parecchio tempo dal concerto non ricordo con precisione tutto ciò che è successo, mi ricordo solo che nella giornata di sabato i miei adorati Linea hanno aperto le danze, hanno presentato un pezzo nuovo e mi hanno emozionato come sempre, e parlando di danze ringraziamo gli Skabomber, che con la loro musica danzereccia hanno scosso piacevolmente qualche culo in più; mi hanno letteralmente stupito i Wetdogs, forse la miglior performance della due giorni almeno per me, erano lustri che non li vedevo ed hanno cambiato pelle, ma la profonda voce di Pheb è qualcosa che di magico, e magico è stato il concerto dei complici dei miei disastri di gioventù, gli Atarassia Gröp sono una di quelle band che ti entrano nella pelle…momento nostalgia quando ho sentito intonare dal mio amicissimo Totonno tutti i pezzi migliori dei mitici Duff, una band che manca tantissimo e che tutti speriamo possa tornare a calcare i palchi anche in elettrico, e la prima serata si conclude con i Luchaskalientes, orgoglio marchigiano che fa musica sopraffina, combattente, bellissima da sentire e da ballare, la conclusione perfetta per una serata splendida.
La seconda giornata, di domenica, inizia esattamente come la prima: con 1000 abbracci ed una birretta fresca, poi inizia la musica con la magica atmosfera creata dal Maestro Renato Franchi, un artista incredibile, così come il sommo Gianni Pezzotta e la sua chitarra acustica, a portare avanti il verbo ed a mantenere, cosa non semplice, l’atmosfera un po’ viva, perché è domenica e tra il forfait dei Gang ed i cazzi della gente non è che ci sia proprio il tutto esaurito…ma chi c’è è più che interessato e si diverte comunque, come il sottoscritto; sale sul palco La Meglio Gioventù, super band creata (mi pare di aver capito) per l’occasione da Federico Bratovich, fresco di uscita discografica e, ahimé, dai Linea, molto piacevoli ed ottimi musicisti riscaldano i cuori con delle buone cover, poi si ritorna in elettrico, con i padroni di casa Guacamaya, in grandissima forma presentano anche un nuovo pezzo che mi è già rimasto in testa, io dico da sempre che sotto molti aspetti sono una delle band più valide che conosco, come altrettanto validi considero i MadBeat, che concludono la due giorni di festival a suon di punk rock fresco e genuino, facendo passare tutti i loro pezzi migliori.
Sono stati due giorni molti intensi, mi sarei aspettato un’affluenza migliore, purtroppo la scena post covid non è ancora in ottima salute, ma bando alle ciance per quanto mi riguarda è stato un bel festival, una di quelle serate a cui non posso mai mancare, perché Gnappo lo vedevo poco ma era un amico, mi manca e anche se il tempo passa mi aspetto, anzi un po’ tutti ci aspettiamo, di vederlo entrare ancora dalla porta sorridente.
