Approfittando del ritorno dal recente tour in Germania dei Red Car Burns, pubblichiamo un’inedita recensione che non poteva mancare nel nostro database.
Il fatto che l’emo a me faccia altamente cagare penso traspaia chiaramente dalle mie recensioni in cui candidamente mi diverto a prendere in giro tutti quei ragazzini tristi che propinano musica che dire inascoltabile non rende giustizia ai loro prodotti.
I Red Car Burns propongono un emo/post hc che cerca però quanto meno di non essere la copia di quello che l’industria yankee ci propina da qualche anno a questa parte. Originali forse no, sinceri ed onesti questo si.
Ho potuto apprezzare questa band poiché propone un song-writing di ottimo livello con testi profondi e introspettivi. Le loro sono poesie messe in musica poiché riescono a toccare quelle intime corde che sono nel nostro cuore e dalle quali scaturiscono i sentimenti più veri che si possono vivere.
Nati dalla ceneri dei The Genitalz questa band recide per buona parte i legami con il recente passato per aprire un nuovo capitolo nella sua storia. I riferimenti musicali che si possono citare vanno dai Fugazi fino al pop/punk/rock melodioso dei Jimmy Eat World. Con una discreta personalità e buona attitudine i Red Car Burns riescono ad unite ottime liriche a melodie che quanto meno non sono la classica minestra riscaldata da abili manager.
Ovviamente agli amanti del punk più integralisti questo album non sarà di facile digeribilità ma un consiglio che do vivamente in questo caso è di non partire prevenuti verso questi ragazzi. A me sono piaciuti molto perché quando sento che la musica viene fatta con passione riesce sempre a conquistarmi e questi ragazzi di passione ce ne mettono. Se gli date una possibilità (come ha fatto il sottoscritto) magari ne rimate anche sorpresi sebbene quello che pensate dell’emo non cambierà.
Voto. 7 ⅝ (Un emo/post hc che quanto meno ha un suo perché)