Dopo aver avuto l’onore di aver recensito positivamente il loro vecchio album “Servi o Ribelli” e dopo averli già intervistati non potevo stare zitto di fronte al loro nuovo e ultimo lavoro, “Il Drago e il Leone”.
E qui stiamo parlando di un lavoro eccellente, nell’oi! italiano io li considero i migliori in assoluto, per freschezza di suono e tematiche sempre interessanti, andando fuori anche dai soliti e facili schemi.
Dei Razzapparte ho sempre amato la ricerca del particolare, cosa che si nota subito dal titolo dell’album, molto ricercato e ricco di significato, e solo chi comprerà il cd e pochi altri della scena capiranno. Ma per comprendere la particolarità di questo album potrei dire che la copertina è tratta da “Leonardo da Vinci”, musicalmente in qualche brano spuntano trombe e tastiere, in una canzone arriva la voce femminile, ci troviamo la bellissima cover “Sono una guerra” dei Klaxon e potrei andare avanti.
I testi come al solito sono sopra la media, si passa ad un tributo al “casualismo”, alle critiche verso la scena attuale, come in “l’oi! e vivo”, “Non voglio lezioni”, “Un posto per noi” e “Ribelli del Week end”. Troviamo anche una nuova versione di “M.C.S.” (in tutta onestà preferivo la versione originale).
Poi arrivano i temi più personali che non ti aspetti, come “Su di Te” e “Solitudine”, per poi tornare su un testo forte e sentito come “Senza piegarti”, per poi finire con la stupenda “Il drago e il leone” e “Dirty Punk”. Ora senza andare troppo a parare sul livello musicale (ed in questo album si varia molto, cosa rara nell’oi!), dico che trovo sempre più raro e per questo tanto più interessante ed affascinante un album come questo, che canzone dopo canzone ti trasmette un modo di pensare, un modo di relazionarsi o semplicemente una riflessione profonda e perché no, a volte anche intima.
Riescono a trasmettere questo e altro, cosa da lodare.
Voto: Albergo (Ottimo)