Come molti hanno scoperto il punk tramite vie molto commerciali come Green Day o Blink182, io devo confessare purtroppo che i primi contatti con il Garage Surf li feci circa dieci anni fa quando il film e la colonna sonora di “Pulp Fiction”, storico film con Uma Thurman e il redivivo John Travolta, fecero entrare prepotentemente nel mainstream questo genere musicale con più di quarant’anni di storia.
Come una volta conosciuti gruppi come Blink182 e simili spero (d’altronde se siete su Punkadeka.it credo proprio di si) che molti ragazzi siano andati avanti nella ricerca di cosa sia il vero punk andando a scavare nella storia di questo genere, io non mi fermai e iniziai una frenetica ricerca di cosa fosse veramente il Surf venendo a contatto con storiche band come i Beach Boys (per quanto riguarda i pezzi cantati) o Treasures, Vaqueros e Lively Ones o per quanto riguarda anche la fusione con il Garage gli Arrows.
Un condensato di tutto questo ed un buon, anzi ottimo, modo di avvicinarvi a questo genere musicale lo troverete sicuramente in questo “Great Expectations” di una delle più importanti punksurf band italiane, i Ray Daytona and the Googoobombos. Affondano il loro sound nelle radici di questo genere e non nella brutta copia modaiola propinataci anni fà con “Pulp Fiction” da astuti manager dello show business.
“Come on let’s all dance together” penso che questa frase sia la migliore definizione di quello che le 23 tracce, in parte cantate e in parte strumentali (come la storia del genere vuole), di questo album contengono. Sicuramente il sound dei Ray Daytona affonda le radici nel Surf degli anni d’oro ma per loro questo è solo un punto di partenza per la creazione di una commistione (nel genere quasi unica) di Punk dell’epoca d’oro (scuola Ramones), sound minimalista (scuola Cramps) e Garage degli eighties senza però rimanervi ancorati ma per spiccare il volo verso sonorità mai battute prima d’ora in una simile maniera. Non c’è che dire, in questo album troverete un vero serbatoio di melodia, divertimento, gioia, follia e Rock’n roll!!
Nell’album è presente anche una cover di Boss-Hoss, pezzo già usato come cover dai Peawees (altra Ammonia band) ed è simpatico confrontare le due splendide versioni, quella dei Ray Daytona in classico Garage Surf, quella dei Peawees in pieno stile Rock’n Roll puro…sinceramente non saprei dire quale delle due sia migliore, quando si hanno di fronte band che sanno dannatamente farci con quei strumenti è difficile, anzi impossibile, esprimere un giudizio.
Un album e una band che non hanno nulla da invidiare ai rappresentanti del Garage Surf d’oltreoceano (anzi forse loro dovrebbero)…beh ripensandoci forse qualcosina a dire il vero c’è che invidiano, tutte quelle spiagge piene di pin-up bionde, prorompenti (ipersiliconate come piacciono a me) stile Playboy che dalle nostre parti a dire il vero non le abbiamo ancora!
Voto: 8 + (Si aprano le danze!!)
Tracklist.
01.Ray’s own business; 02.Showdown; 03.X-rated doll; 04.Elsa Riverside; 05.The fuzz; 06.Adopt the highway; 07.Wipe out; 08.Pipeline; 09.Daytona connection; 10.Area51; 11.Toto le mokò; 12.Gotham city; 13. By the time I get to rockaway; 14.Real black king; 15. Strict Mistress; 16.Sick of you baby; 17. Blues’ theme; 18.Hole in the ground; 19.Have love will travel; 20.Boss hoss; 21.Here come the cops; 22.Death of Johnny Riviera