E’ dal 1979 che il signor Edi Toffoli da Gemona (Udine) tiene alta la bandiera del punk italiano e dell’estetica del “do it yourself!”. Con i suoi numerosi progetti e bands ha sempre dimostrato come il r’n’r della provincia possa essere spesso più vitale di quello della metropoli.
I Rancidos sono nati nel 1984 e per anni si sono sbattuti in una rigorosa logica anti-mainstream e di autoproduzione. In questo nuovo cd i suoni sono più curati e ammiccanti rispetto a loro prove precedenti ma la sostanza del loro attacco a certo imbecille italian way of life non cambia.
Interessantissimi i testi, caustici e sferzanti come sempre. Da “Stai Punk”, splendido pop-punk anthem su chi ha mollato(” C’era una volta un giovane incazzato con il mondo/suonava la chitarra con noi/ un brutto giorno si mise con una ragazza/ che ci guardava tutti come feccia/ e che ascoltava solo i Pooh!/.. Adesso gira il mondo pettinato da cretino/ e segue la ragazza come fosse un cagnolino!”); alle invettive classiste e demenziali di “Solda E Documenta” e “Cielo Duro” , al sarcasmo contro certi intellettualini finto-alternativi di “Suono Troppo Lento”, i testi colpiscono spesso nel segno.
Godibilissimo “Pezzo Di Metal”, puro divertissement che ironizza sui più risibili stilemi testuali di certo heavy metal “sanguinolento”: “I cavalieri della morte/appena usciti dalla tomba /trascinano cadaveri sventrati(..)/ Urla di donne trafitte/da licantropi masochisti/ che si tagliano le vene del cervello!!”.
In definitiva un disco interessante e intelligente, nel quale spicca anche una notevole versione pop-punk di “Cuore Matto” del Mito Assoluto Little Tony.