Rabolagartija (16 agosto 2018 – Villena/ESP)

Giovedì, 16 agosto 2018, dopo un giorno di riposo dopo i tre al Bay Fest, parto prestissimo la mattina da casa – causa paura del traffico del periodo di Ferragosto – per raggiungere l’Aeroporto Bologna. Ci arrivo senza problemi e con largo anticipo. Meglio così. Volo a Valencia, solito giretto in centro e poi un’ora abbondante di treno fino a Villena in provincia di Alicante.

Arrivo e da praticamente attaccato alla stazione parte il bus navetta che porta la gente al festival da vari punti della citta visto che il festival si svolge in una zona sportiva fuori dalla città. Preso il braccialetto, entro e si parte subito alla grande con Xavi Sarria, cantante dei mitici Obrint Pas. Presenta brani del suo progetto solitario ma anche qualche grande classico dei famosissimi Obrint Pas, come „Viure“. Poi da queste parti le band di questa meravigliosa terra sono sempre seguitissime. Magari fosse così anche per le band italiane in Italia, ma vabbe.

Dopo tocca agli Zoo. Una band della zona Valencia che fa uno strano mix tra diversi stili musicali come Rock, ma anche rap e parecchi elementi di musica elettronica. Anche loro giocano praticamente in casa e si confermano una live-band che trasmette carica ed è molto coinvolgente.

Mi faccio un pò di giri con la mia gente che ormai è arrivata al festival da diverse parti della Spagna. Dopo ci godiamo un live letteralmente pazzesco di La Raiz. Anche la combo di Gandia, città a sud di Valencia, nella sua musica mixa parecchi generi. Loro stanno facendo l’ultimo tour prima di una lunga pausa. La gente canta ogni lettera di tutte le canzoni dall’inizio fino alla fine. Si parte subito forte con „Entre Poetas y Presos“ e poi c’è anche la mia canzone preferita di loro, ovvero „El Tren Huracan“. Nonostante che io normalmente preferisca gruppi un pò più “duri”, continuo a dire che La Raiz sono uno dei migliori gruppi live in circolazione. Sia per la loro presenza sul palco che per come coinvolgono il pubblico – e non per ultimo anche perchè sono tanta roba come musicisti.

Fine? No, anzi. Tocca ai mitici Boikot. Prima saluto tutta la meravigliosa crew, abbandono come spesso durante i loro live accade, la mia sedia a rotelle e mi piazzo sotto palco. Tra i vari classici come „De Espaldas Al Mundo“, „Ska-lashnikov“ e i due spettacolari brani più attuali „Jarama“ e „Hablaran Las Calles“ mi godo l’ennesimo live pazzesco di questo gruppo che ormai da tempo per me è molto più di una semplice band. Il fatto che ne esca sudatissimo e ad essere sincero anche molto stanco è la miglior conferma che ancora una volta mi sono divertito da matti. Al momento dei saluti, la crew mi invita per una bella mangiata di paella il giorno dopo in zona Valencia. Invito che tristemente devo rifiutare visto che avevo già preso il volo di ritorno e al momento della prenotazione non era ancora uscita l’altra data a Valencia. Peccato, ma ci rifaremo – spero prestissimo.

Dopo scopro che il bus navetta c’è anche per tornare in città dopo il concerto (fino alle 5 di mattina). Saluto la mia gente, vado a dormire qualche oretta, poi Blablacar direttamente fino all’Aeroporto Valencia. Visto che mi avanza un pò di tempo, decido di andare in città per un giretto. E già prima di salire sull’aereo per tornare in Italia, la mia speranza come sempre è quella di tornare prestissimo in questa meravigliosa terra.

Volo di ritorno puntuale – quasi un miracolo sto periodo – e così arrivo addirittura puntuale alla prima partita della nuova stagione della mia squadra del cuore. Ma intanto un immenso GRAZIE alla crew dei Boikot, alla gente di Valencia e dintorni e anche all’organizzazione (Marcos & co.) che come sempre mi ha fatto sentire a casa. GRACIAS!

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