Prendete un frullatore; cacciatevi dentro i vostri cartoni animati preferiti, comprese le sigle, tutti i dischi rock degli anni ’80, da Alice Cooper ai Twisted Sister, passando per i Poison e i Kiss, una buona dose di attitudine punk giovanile e otteniamo la band di Johnny Jetson (il nome non è scelto a caso).
Il disco d’esordio di questo quartetto è pura adrenalina al sapore di birra e playstation (vedi la copertina), riff di un rock n’ roll senza tempo, filtrati dalle nuove tecnologie digitali: la voce non è mai pulita, le chitarre passano spesso attraverso una serie di flanger, phaser, delay digitali e synth a pedale.
Questi ragazzi, i cui componenti vantano collaborazioni importanti in svariati tour, hanno geneticamente modificato il rock, infondendogli nel DNA corse stellari in stile Wipe-out, immaginari di guerra fredda, ambientazioni fantascientifiche e cyberpunk.
Tempi rigorosamente in quattro, chitarre piene, assoli vecchio stile, basso scavato nelle frequenze medie, per renderlo secco e diretto, la necessità di pronunciare la propria fede (il “Rock”) almeno una volta per canzone. Un disco perfetto da ascoltare andando al mare, con la macchina piena di birra e tre buoni amici per dire stronzate.
Unica pecca del lavoro: un missaggio a volte caotico in cui voce, chitarre e rullante si urtano e feriscono a vicenda. Ma è rock’n’roll e tutto è permesso.