Quattro chiacchiere con le PSYCHORDS

Ciao ragazze, benvenute su punkadeka

Ciao Matt! Bentrovato!

Parliamo subito del disco nuovo, è uscito “digitalmente” un mese e mezzo fa ma verrà presentato a metà ottobre, come sta andando?

Si! Ad agosto abbiamo colto l’occasione del Rebellion Festival per presentare Save My Sanity in anteprima in UK, dopodiché è uscito su tutte le piattaforme digitali. Il riscontro in Inghilterra è stato molto positivo! I nostri fan lo aspettavano con ansia! E non si sono lasciati scappare l’occasione di averlo autografato!!

Ho già letto responsi molto positivi, quanto vi soddisfa il disco? Ed ora che è fuori cambiereste qualcosa?

Siamo felicissime! E ci aspettiamo un ottimo riscontro anche all’imminente release party italiano!

L’album ci piace molto nel suo essere così verace. Ci rispecchia molto perché è nato istintivamente, senza troppe riflessioni. Ha tutta la naturalità del nostro pensiero nei testi e del nostro modo di suonare nella musica, essendo un live in studio. Per cui no, del nostro bambino non cambieremmo nulla! È nato così e nella sua particolarità è unico!  Poi  è anche una questione di gusti, chiaro! Per cui ascoltatelo e fateci sapere e vi piace!

Da quello che ho sentito mi sembra davvero buono, ho letto un’intervista di qualche tempo fa dove dicevate che nasce prima la musica poi il resto, funziona sempre così?

Più o meno funziona così, ma non sempre. In genere, viene fuori un riff e con quello una melodia vocale. Poi si sviluppa il brano in sala prove. Quando siamo soddisfatte e sentiamo che il pezzo “gira” fino a farci venire la pelle d’oca, allora il brano è completo! Anche nei casi in cui il pezzo nasce per intero da una di noi, è comunque il lavoro in sala prove ad affinarlo e a dargli il marchio Psychords.

Spesso abbiamo intuizioni differenti e personalissime quando componiamo o contribuiamo alla composizione, per cui il risultato è sempre molto variegato e ogni parte aggiunta deve passare al vaglio e piacere a tutte prima di essere portata avanti… che peraltro detta in questo modo sembra  una strada lunga e complicata, ma non è così! Ci divertiamo molto nei momenti creativi!

Siete attive da ormai 6 anni, ed è stato tutto un crescere di notorietà e di concerti in posti importanti, a parte che dev’essere splendido, ma non vi spaventa tutto questo “rumore”?

Spaventarci? E perché mai?! Noi ne siamo felicissime!! E’ sempre fonte di grande soddisfazione trovare chi apprezza quello che fai e che ami fare! E poi più si sparge il verbo meglio è… E siamo solo all’inizio! Save My Sanity ci porterà in tour in mezza Europa e infatti tra alcune settimane si riparte alla conquista di nuovo pubblico all’estero… e non vediamo l’ora!!!

Fermo restando che credo nella musica, ciecamente (o ingenuamente), e credo che se una band che viene dal basso ha la fortuna di “spiccare il volo” è perché lo merita, ma sinceramente, quante volte avete avuto a che fare con invidiosi o gente che parla per niente?

Si sa che la gente vede male, sente poco e parla troppo… e per citare i Sex Pistols “and e don’t fuckin’ care!” E poi sono sempre da ringraziare anche questi soggetti, perché soprattutto oggi con vale la frase di O. Wilde “non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. Dobbiamo dire non ci giungono mai all’orecchio notizie di invidiosi, ma figuriamoci se i social oggi non sono infestati da rosiconi! Forse più che da loro, però, ci piacerebbe mettere in guardia le altre band emergenti che vogliono provare a fare il salto a non fidarsi di tutta una serie di azzeccagarbugli, bravi a promettere e spillare denaro, meno bravi poi a quagliare… Questo non vuol dire essere diffidenti e non darsi mai una chance, ma selezionare, chiedere in giro a chi ha più esperienza… per fortuna anche in questo logoro mondo musicale c’è ancora gente con cui poter lavorare serenamente, in grado di aiutarti davvero!

Parlateci un po dei vostri collaboratori, dallo studio di registrazione alla promozione, che persone avete incontrato?

Ecco, appunto… partiamo dal presupposto che cerchiamo sempre di applicare la nostra filosofia del “DIY and do it better”, sappiamo bene che quando cresci da solo non puoi arrivare ovunque.

Quindi utilizziamo molto volentieri questo spazio per fare dei ringraziamenti innanzitutto a Mark Sesin della Headcheck Records che ci supporta e sostiene sempre, a Marta Scaccabarozzi del press office e, per la registrazione del nostro ultimo lavoro, a Larsen Premoli del Reclab Studios. Grazie!

Il rapporto con l’Inghilterra mi sembra ottimo, com’è nata questa collaborazione con un’etichetta inglese?

Amiamo l’Inghilterra e siamo state davvero fortunate! È stato tutto merito del nostro primo video “I wanna live like Joey Ramone” che ci ha fatte arrivare in America dal nostro amico Gerald, che ci ha presentate subito all’etichetta inglese dicendo “senti un po’ che forza queste ragazze italiane!”. Inizialmente non ci credevamo ma alla fine abbiamo scoperto una realtà completamente diversa da quella che prevale dalle nostre parti… un mondo dove le porte si aprono, dove se lavori cresci, dove il pubblico ti sostiene, acquista  il merch, chiede foto e autografi e aspetta il tuo ritorno già prima che tu te ne vada!

Mi sembra chiaro che la vostra maggiore ispirazione sia il più classico punk rock ramonesiano, avete altre influenze? Per dire, sul furgone che ascoltate?

Vero, sicuramente l’amore per il punk ’77 ci accomuna: Ramones, Clash, Sex Pistols sopra ogni altro… ma le influenze della band vengono anche da quello che amiamo o che riusciamo ad ascoltare singolarmente…. e a volte è un vero minestrone! XD

Per esempio: Cecilia ascolta dai Foo Fighters a Beyoncé; Gio è la ‘talebana musicale’ del gruppo e molti dei suoi ascolti preferiti sono ripescati per lo più dagli anni ’80: Misfits, Cock Sparrer, Dead Kennedys, CCCP… Impossibile fare una classifica o eleggere dei preferiti! E poi Cla, che ama la musica classica e il jazz e allo stesso tempo impazzisce per i Metallica e gli Spliknot.
Ma a parte i nomi noti, ci piace sentire le novità e soprattutto seguiamo a nostra volta band emergenti tipo Il Body (HC, Milano) o i Dobermann (Hard rock, Torino). Ancora una volta, ne approfittiamo per lanciare un messaggio a chi legge: sostenete e supportate le vostre band locali! Sono il futuro della musica! (e quante volte l’ho detto pure io, ndr)

Situazione scena in Italia, come purtroppo spesso accade delle band valide hanno più successo all’estero, come la vedete?

Eh già… purtroppo per molti è così e sta accadendo anche a noi. E’ vero anche che dipende molto dal genere che si ama e che si decide di portare avanti, dalla lingua con cui si comunica… Noi senza farci troppe domande abbiamo fin dall’inizio puntato all’inglese per i nostri testi, vuoi per l’abitudine di ascoltare i testi delle nostre band preferite in inglese, vuoi perché probabilmente la lingua si presta anche meglio al genere che facciamo, vuoi perché la voglia di spaziare oltreconfine è sempre stata molto forte! Sicuramente attualmente siamo un “prodotto” più adatto all’estero… e a dirla tutta va bene così! Difficile essere profeti in patria!

A tal proposito parliamo un po del “vostro” rebellion, uno dei festival più importanti d’Europa, come ci siete arrivate?

Il nostro primo Rebellion di 2 anni fa è stata una conseguenza del primo tour che abbiamo fatto in UK a inizio 2016. Siamo state selezionate come “nuova proposta” e abbiamo suonato su quel palco gremito di gente scatenata ed è stata una figata!

Il palco di quest’anno era molto più grande, circa 3000 persone… all’inizio ansia, che poi però si è trasformata in violenza! XD
Ci siamo divertite un sacco, il pubblico ci attendeva! Abbiamo firmato autografi, incontrato vecchi amici, fatto foto con i fan… la massima soddisfazione!!!

E dietro le quinte? come sono i “maestri” del punk?

Dietro le quinte del Rebellion Festival c’è un mondo! In genere il backstage è costruito sempre a tema: lo scorso anno era Alice in wonderland e quest’anno un trashissimo set Hawaiano! È stato molto divertente… Sono tutti molto festanti ma tranquilli! Ci si raggruppa tra amici, si beve una birra, si ride e scherza in questo scenario surreale (per la situazione) dei Winter Gardens di Blackpool.  Trovi gli amici delle edizioni passate e conosci gente nuova da tutto il mondo! Non si percepisce un filo di competizione, né invidia… c’è sempre tanta curiosità e voglia di conoscenza. Siamo tutti lì per ascoltare buona musica e divertirci!

Rebellion is a Family!

Tra qualche settimana ci sarà appunto la presentazione del disco, e poi? pronte per il massacrante tour promozionale?

-Ne approfittiamo per invitarvi il 13 Ottobre al Rock’N’Roll Club di Rho al nostro party di presentazione del disco! Una vera festa in stile Psychords! Si beve, si mangia e musica finché si può!

Poi si parte: prima torneremo in UK, con un tour che toccherà Manchester, Liverpool , Birmingham, Londra e tante altre città inglesi, e poi sarà la volta della Germania dove a Monaco apriremo perfino gli Sham 69!!! E poi… rimanete connessi e seguiteci su Facebook, che le novità scorrono a fiumi!

Spazio libero, dite quello che volete

-Come sempre vi ringraziamo per lo spazio e il supporto! E vi aspettiamo al release per una birretta!

Grazie per l’intervista, ci si vede presto sotto qualche palco!

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